UE: 4 paesi per sanzioni contro 'abusivi' libera circolazione
Sanzioni legali e finanziarie "efficaci" contro chi "abusa" della libertà di movimento all'interno dell'Ue e pesa così in maniera indebita sullo stato sociale dei Paesi in cui si trasferiscono.
È quanto hanno chiesto, in una lettera indirizzata al Consiglio e alla Commissione Ue, i ministri dell'Interno e dell'Immigrazione di Gran Bretagna, Olanda, Germania e Austria.
Secondo quanto sostengono i quattro Paesi, si tratta di un vero e proprio flusso di immigrazione interna all'Ue che consente a chi non ne avrebbe diritto di sfruttare le opportunità offerte dalla libera circolazione dei cittadini. Un fenomeno, sottolineano i quattro ministri, che comporta "costi addizionali considerevoli" per le comunità locali in termini di accesso al sistema scolastico e sanitario, nonché per fornire alloggi adeguati.
Inoltre, servono "misure pratiche" per allentare la pressione sui sistemi di welfare. Bisogna, ad esempio, "rivedere urgentemente quegli accordi fatti a livello nazionale o Ue che consentono a chi è giunto solo da poco in un Paese e non ha mai lavorato e pagato le tasse lì di beneficiare della stessa 'rete' di protezione sociale di cui può usufruire chi invece è nato in quel Paese o vi risiede da diversi anni.
L'iniziativa è stata accolta con freddezza da Bruxelles, dove al momento ci si limita a osservare che essa si riferisce alle persone "non attive" che si trasferiscono da un Paese all'altro dell'Ue, un fenomeno al momento difficilmente quantificabile.
Intanto i quattro hanno chiesto che il 'caso' venga discusso al Consiglio giustizia-affari interni Ue di giugno e che la Commissione prepari adeguate proposte per combattere il fenomeno e le presenti agli Stati membri.