UFAS: nuova campagna sui disabili non si ripeterà in primavera
BERNA - Gli oppositori della provocatoria campagna sui disabili lanciata dall'Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) cantano vittoria: al termine della prima fase il neoeletto consigliere federale Didier Burkhalter ha infatti deciso che la seconda fase, prevista per la prossima primavera, non verrà eseguita. L'informazione, pubblicata oggi dal "Blick", è stata confermata oggi all'ATS dal portavoce del Dipartimento federale dell'interno (DFI) Jean-Marc Crevoisier.
In seguito all'ondata di polemiche suscitate dalla prima fase della campagna - portata avanti con manifesti e con spot televisivi - l'UFAS ha proposto al ministro di annullare la seconda fase. L'obbiettivo era di suscitare un dibattito sulla reintegrazione delle persone disabili nel mondo del lavoro: "tale scopo non è purtroppo stato raggiunto", ha ammesso Crevoisier.
In totale la campagna è costa 800'000 franchi, ha precisato il portavoce, aggiungendo che Didier Burkhalter ha intenzione di "ridurre un po' le spese destinate alle pubblicità dell'UFAS e dell'Ufficio federale della sanità pubblica".
Pro Infirmis, uno dei maggiori oppositori della campagna, si rallegra per la decisione. Assieme ad altre organizzazioni di disabili aveva invitato la popolazione ad inviare una lettera di protesta al ministro dell'interno: oltre mille persone hanno seguito tale raccomandazione.
La prima parte della campagna, in cui i portatori di handicap venivano presi di mira da frasi del tipo "I disabili devono restare a casa, perché non hanno un lavoro", aveva indignato gli ambienti che si battono per una migliore integrazione delle persone handicappate. Anche gli slogan aggiunti in un secondo tempo ("I disabili non verranno mai a lavorare, finché butteremo via i loro curricola") non avevano convinto le associazioni interessate.