Prospettive svizzere in 10 lingue

Usa: Gingrich trionfa nel duello tv, Romney traballa

(Keystone-ATS) Newt Gingrich trionfa al secondo e ultimo dibattito tv in South Carolina e si proietta verso un risultato a sorpresa che sabato potrebbe riaprire la partita per la nomination repubblicana. Gli ha dato una mano Mitt Romney che ieri sera, in diretta sulla Cnn da Charleston, ha perso la sua proverbiale flemma inanellando un paio di gaffe.

In particolare, ha traballato sul tema delle tasse, ammettendo di non aver ancora deciso quando renderà pubblica la sua controversa dichiarazione dei redditi. Una incertezza grave, rimarcata dal pubblico in sala con una serie di fischi e mormorii. Poi si è definito un uomo cresciuto per strada. E immediatamente sul web sono comparse le foto e i video delle sue numerosissime abitazioni principesche. Involontariamente lo ha soccorso Rick Santorum. Il parlamentare della Pennsylvania, che poche ore prima aveva incassato la vittoria in Iowa, ha cercato ripetutamente di aggredire Gingrich, per dimostrare di essere lui il vero uomo nuovo del fronte conservatore. Ma senza riuscirci pienamente.

È stato infatti, l’ex Speaker il protagonista assoluto della serata. Con un inizio al fulmicotone, ha fatto capire di essere in grande forma, volgendo a suo favore una situazione a dir poco imbarazzante. Poche ore prima del’inizio del dibattito, tutti i siti Usa pubblicavano il succo dell’intervista attesissima alla sua ex seconda moglie Marianne, in cui la donna racconta che Gingrich, all’epoca già legato all’amante Callista, le propose un “matrimonio aperto”. Così, come avrebbe fatto qualsiasi giornalista al mondo, il moderatore della serata, John King ha chiesto subito a Gingrich un commento. “Non voglio, ma lo farò”, ha replicato freddo. Poi, apriti cielo. Con una tirata di grandissima intensità, Gingrich ha eccitato la platea per tre minuti tra i più forti di tutta questa campagna elettorale: “Sono allibito dal fatto che la Cnn inizi un dibattito presidenziale con questa robaccia. Parlare di un’intervista di questo tipo a due giorni da un voto così importante è un fatto spregevole. La storia è falsa e lo dimostrerò. Sono stanco di questo tipo di media di élite che proteggono Barack Obama, attaccando noi repubblicani”. Un exploit che ha condizionato tutto il resto del dibattito e che potrebbe riaccendere l’entusiasmo dell’elettorato conservatore in questo stato del profondo sud. E chissà se da questo attacco ai detestati media filo-obamiani, Gingrich, la vecchia volpe della politica americana possa risalire la china e insidiare, già dal voto di sabato sera, la nomination repubblicana a Mitt Romney. I sondaggi dell’ultima ora sembrerebbero dargli ragione.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR