Usa: midterm, al voto anche per referendum e governatori
L'America è oggi chiamata alle urne per le elezioni di midterm, di metà mandato. I primi seggi ad aprire stamane sono stati quelli di Connecticut, Maine, New Hamsphire, New Jersey, New York, Virginia, Indiana e Kentucky. A seguire gli altri Stati, col passare delle ore, e considerando che in America ci sono 6 fusi orari.
L'ultimo seggio a chiudere è quello dell'Alaska (all'una di notte, ora locale), ma i risultati definitivi non saranno resi noti che in un paio di giorni a causa della lentezza del voto in alcune zone rurali. Ma ci sono anche gli stati di Iowa, Montana, Nevada, Utah, Oregon, California, Idaho e Washington dove i seggi chiudono tra le 22 e le 23.
Oltre al rinnovo della Camera e di un terzo del Senato, in alcuni Stati gli elettori americani sono chiamati a votare oggi anche su 4 referendum: legalizzazione della marijuana (Oregon, Alaska e District of Columbia), il diritto all'aborto (Colorado, North Dakota e Tennessee), l'aumento del salario minimo (South Dakota, Alaska, Arkansas e Nebraska), l'etichettatura obbligatoria degli alimenti geneticamente modificati (Colorado e Oregon). Mentre sono 36 gli Stati dove si vota per il governatore con i risultati più incerti in Florida, Wisconsin e Kansas.
Sul midterm, oltre all'incertezza dei risultati in alcuni stati, pesa anche l'ombra dell'astensionismo. In uno dei suoi ultimi interventi nella campagna elettorale, a Philadelphia, lo stesso presidente Usa, Barack Obama, ha spinto l'elettorato a recarsi ai seggi citando come esempio le elezioni in Ucraina: "In quel Paese c'è una guerra in corso, eppure alle urne si è presentato il 60% degli elettori. Non ci sono scuse per non votare".