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Usa: sindaco New York attacca ‘indignados’

(Keystone-ATS) “Lottano contro gli abusi del sistema finanziario, ma non capiscono che la loro protesta si ritorce contro le persone che lavorano”. Il sindaco di New York, Michael Bloomberg – a differenza del presidente Usa Barack Obama e del presidente della Fed Ben Bernanke – non mostra grande comprensione verso il movimento anti-Wall Street, i cosiddetti ‘indignados’.

“La lotta che stanno portando avanti condurrebbe ad un solo risultato: perdere posti di lavoro e quindi penalizzare l’economia della città”, ha detto Bloomberg nel corso di un programma radio. “Per migliorare l’occupazione – ha aggiunto – bisogna mettere le compagnie in condizione di assumere nuovi dipendenti. E gli attivisti stanno andando nella direzione sbagliata”.

Nonostante questo Bloomberg ha sottolineato come la città di New York cerchi di lasciare la possibilità agli indignati di esprimere le loro idee, almeno finchè rispettano la legge. In caso contrario scattano gli arresti, come è accaduto sabato scorso quando gli agenti hanno fermato 700 persone che occupavano il ponte di Brooklyn.

E lo stesso è successo martedì durante le battute finali della ‘grande marci’ con i sindacati, quando gli arresti furono una trentina. “Tutto questo non fa bene al turismo”, ha aggiunto ancora il sindaco della Grande Mela, a cui ha fatto eco anche il capo della polizia di New York, Ray Kelly, che accusa gli attivisti di ‘Occupy Wall Street’ di aver voluto provocare le forze dell’ordine nella manifestazione.

“Se la sono andata a cercare, hanno voluto lo scontro a tutti i costi”, ha detto Kelly, denunciando come le proteste degli ‘indignados’ newyorkesi siano costate già due milioni di dollari in straordinari pagati agli agenti. Nel frattempo le manifestazioni continuano in tutto il Paese. Dopo Washington, gli ‘indignados’ hanno manifestato oggi in molte altre città, da San Antonio a Dallas, da Houston a Tampa, da Seattle a Philadelphia, da Boston ad Austin.

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