Usa: “accordo storico con la Svizzera, ecco con quali vantaggi”
La dichiarazione d'intenti sui dazi negoziata con la Svizzera getta le basi per un "accordo storico" e aprirà "un accesso senza precedenti" al mercato elvetico per gli esportatori americani, permettendo di creare "migliaia di posti di lavoro negli Usa".
(Keystone-ATS) È quanto sottolinea la Casa Bianca sul proprio sito internet, commentando l’intesa raggiunta fra Berna e Washington.
Presentando i dettagli del punto di vista americano sull’accordo annunciato venerdì, che ridurrà le tariffe doganali dal 39% al 15%, i servizi del presidente Donald Trump stilano un lungo elenco dei vantaggi che ne deriveranno per il paese più grande.
“L’accordo prevede l’abolizione di numerose barriere commerciali, in particolare i dazi doganali, al fine di aumentare la competitività dei prodotti americani quali l’agricoltura, i macchinari, i dispositivi medici, l’aerospaziale e l’energia. Si tratta della più grande espansione dell’accesso degli esportatori americani al mercato elvetico, che offre nuove opportunità per diversi settori”, si legge nel testo.
Inoltre, “diverse grandi aziende elvetiche come Roche, Novartis, ABB o Stadler hanno già annunciato importanti investimenti negli Stati Uniti, che supereranno i 200 miliardi di dollari, di cui 67 miliardi nel 2026. Questi investimenti dovrebbero dare slancio all’economia americana, creando posti di lavoro ben retribuiti in tutto il paese”.
E ancora: “I partner svizzeri e del Liechtenstein si sono impegnati a investire nella manodopera americana attraverso programmi di formazione, in particolare apprendistati in azienda, rafforzando così la componente sociale di questo accordo”.
L’elenco continua: “L’accordo favorisce anche l’abolizione di numerosi dazi doganali nell’agricoltura e nell’industria, in particolare per noci, pesce, frutta e alcuni alcolici come il whisky o il rum. La Svizzera stabilirà inoltre quote tariffarie per il pollo, il manzo e il bisonte americani, al fine di garantire un accesso equo ai propri mercati. Allo stesso tempo, si impegna a ridurre diverse barriere non tariffarie che hanno a lungo impedito l’ingresso dei prodotti americani, in particolare nel settore medico, agricolo e della proprietà intellettuale”.
“I tre paesi (Stati Uniti, Svizzera, Liechtenstein) hanno concordato di rispettare principi solidi in materia di commercio digitale, in particolare evitando l’introduzione di tasse digitali dannose. La cooperazione sarà inoltre rafforzata per garantire la sicurezza delle catene di approvvigionamento, in particolare contro le politiche commerciali sleali di paesi terzi, e per controllare con accuratezza le esportazioni, le sanzioni e gli investimenti”.
L’accordo deve essere finalizzato rapidamente, precisa la presidenza americana, con una ratifica prevista per l’inizio del 2026. Ciò consentirà di “raggiungere una riduzione del deficit commerciale americano con la Svizzera, che ammontava a 38,5 miliardi di dollari nel 2024, con l’obiettivo di eliminarlo entro il 2028”. Trump vede nell’accordo “un modo concreto per rafforzare le relazioni economiche con la Svizzera, garantendo al contempo la sicurezza nazionale e la prosperità economica del paese”.
Venerdì il consigliere federale Guy Parmelin ha parlato di “significativi miglioramenti” con l’accordo, poiché la Svizzera ha evitato di essere tassata con l’aliquota elevata del 39%. “La Svizzera non ha fatto alcuna concessione che limiti la sua capacità di azione o la sua neutralità”, ha assicurato il ministro UDC. Rimane “autonoma”, ma si è impegnata a far sì che le aziende elvetiche – in particolare quelle farmaceutiche – investano 200 miliardi di dollari negli Stati Uniti entro la fine del 2028.
Tra le concessioni annunciate da Parmelin figurano, ad esempio, il miglioramento del riconoscimento delle norme americane in Svizzera, in particolare nel settore automobilistico, e la riduzione dei propri dazi doganali su una serie di prodotti statunitensi. Le discussioni sono state condotte in una prospettiva “win-win”, sottolinea Berna.