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Bielorussia: attentato metro, primi fermi ma è mistero

(Keystone-ATS) Un complotto straniero per destabilizzare il Paese, una vendetta di gruppi di giovani estremisti o il gesto di uno squilibrato: sono le tre piste seguite dai servizi segreti bielorussi (Kgb) dopo i primi arresti all’indomani del misterioso e non ancora rivendicato attentato nella metro di Minsk, che ha causato 12 morti e 200 feriti, di cui una ventina gravi.

L’opposizione, escludendo ogni suo coinvolgimento nella vicenda, teme intanto un altro giro di vite da parte di Aleksandr Lukashenko, il presidente che governa il Paese con pugno di ferro dal 1994.

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Le forze dell’ordine hanno già fermato tre persone nell’ambito delle indagini e diffuso l’identikit del presunto attentatore: si tratta di un giovane di aspetto non slavo, di non più di 27 anni, alto 175-178 cm, abbastanza corpulento. Quando è entrato in azione avrebbe indossato un giaccone marrone e un cappello.

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