
Vero o falso: il cioccolato svizzero è contaminato dal lavoro minorile?
Un lettore ha chiesto se fosse vero che i bambini sono coinvolti nella produzione di cacao per l'industria svizzera del cioccolato. Swissinfo ha cercato di fare chiarezza su questa complessa questione.
Le aziende cioccolatiere elvetiche hanno l’obbligo di garantire che i loro prodotti non siano realizzati ricorrendo al lavoro minorile.
L’Ordinanza svizzera sui doveri di diligenza e trasparenza in materia di minerali e metalli provenienti da zone di conflitto e di sfruttamento minorile impone alle imprese di verificare la presenza di minori nelle loro catene di approvvigionamento e di riferirne i rischi al Governo. Le imprese possono essere sanzionate con una multa fino a 100’000 franchi se non adempiono a tali obblighi o se forniscono informazioni false.

Altri sviluppi
Il lavoro minorile non è un problema solo dell’industria del cioccolato
Inoltre, Paesi come la Costa d’Avorio e il Ghana, che producono quasi il 60% del cacao utilizzato dall’industria rossocrociata del cioccolato, vietano ai minori di 15 anni di svolgere lavori pericolosi. Tuttavia, queste normative sono difficili da applicare, specialmente nelle regioni remote.
Per questo motivo, molti produttori scelgono di approvvigionarsi di cacao da aziende agricole e cooperative certificate da marchi come Fair Trade o Rainforest Alliance, che vietano l’impiego di manodopera minorile.
Audit di terze parti vengono effettuati regolarmente da personale specializzato che visita le attività e controlla le condizioni di lavoro. Le aziende agricole possono essere sospese finché i problemi riscontrati non vengono corretti e, se questi si verificano sistematicamente, possono perdere la certificazione.
Nonostante queste normative e tutele, si stima che 1’560’000 minori tra i 5 e i 17 anni lavorino nelle piantagioni di cacao in Ghana e Costa d’Avorio. La stragrande maggioranza (circa l’80%) è impiegata nelle aziende agricole familiari. Anche se le imprese cioccolatiere svizzere riuscissero a tracciare tutto il loro cacao fino ai singoli produttori, è impossibile garantire che i loro prodotti siano al 100% esenti da lavoro minorile.
Ciò che le imprese possono fare è istituire sistemi di monitoraggio e d’intervento che aiutino a identificare i casi di lavoro minorile e a trovare soluzioni per garantire che non si ripetano.
La causa principale del lavoro minorile è la povertà, un problema che può essere risolto solo a lungo termine garantendo ai coltivatori e alle coltivatrici di cacao un reddito di sussistenza.
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