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Coronavirus: da oggi nuova app Corona Science della SUP bernese

Da oggi, con l'app Corona Science la popolazione può fornire il proprio contributo nella lotta alla pandemia da Covid-19, condividendo in forma anonima i propri dati con scienziati e politici. KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) Da oggi è disponibile in Svizzera l’app Corona Science, con cui la popolazione può fornire il proprio contributo nella lotta alla pandemia da Covid-19, memorizzando i propri dati e condividendoli in forma anonima con scienziati e politici.

Grazie a questi dati sarà possibile seguire con maggior precisione l’evolversi della pandemia e capire quali siano anche le ripercussioni psicologiche dell’isolamento forzato. In tal modo si avranno ulteriori informazioni necessarie per pianificare al meglio un ritorno alla normalità, spiega un comunicato odierno della Scuola universitaria professionale bernese (BFH) che ha sviluppato l’applicazione informatica.

Il risultato – si sottolinea – è frutto della collaborazione dell’Istituto di informatica medica della BFH e dalla cooperativa MIDATA, con il sostegno dei Cantoni Berna e Neuchâtel, di eHealth Suisse, di opendata.ch ed altri partner.

I dati forniti dalla popolazione non verranno analizzati direttamente dal team di Corona Science, ma convertiti in forma anonima, aggregati e resi disponibili a tutti gli interessati, in conformità al principio sugli open data. Potranno così essere utilizzati da epidemiologi, ricercatori o responsabili dell’assistenza alla lotta contro la pandemia da coronavirus.

A differenza delle app di contact tracing (che registrano la lista dei contatti avuti con chi ha uno smartphone), l’obiettivo di Corona Science è di raccogliere da una grande fetta della popolazione informazioni urgentemente necessarie sulla Covid-19 e sulla condizione della gente durante il lockdown.

“Grazie ai dati in forma anonima sarà possibile seguire con maggior precisione lo sviluppo della pandemia in una situazione in cui il contatto della popolazione con il sistema sanitario è ridimensionato”, spiega Serge Bignens, direttore dell’Istituto di informatica medica della BFH. Ad esempio, tramite l’analisi dei dati ottenuti con Corona Science, sarà possibile ricavare maggiori informazioni sull’andamento della malattia, individuare focolai locali, capire quali siano le ripercussioni psicologiche sulla popolazione durante e dopo l’isolamento e contribuire ad una pianificazione ottimale del ritorno alla normalità.

Inoltre, l’app può essere utilizzata come canale di comunicazione alla popolazione e fornisce i link per rilevanti fonti di informazioni utili e di offerte di aiuto. L’attività di Corona Science è coordinata con quella dell’iniziativa Tracking the Dynamics of COVID-19 (covidtracker.ch): con i loro dati, entrambe si completano a vicenda nella lotta alla pandemia.

Ad esempio, Corona Science chiede regolarmente ai suoi utenti di riportare eventuali sintomi tipici dell’infezione, quali tosse o perdita dell’olfatto. Vengono anche poste domande sul lavoro a distanza, sulla riduzione degli orari di lavoro, sulla cura dei bambini nonché sulle misure adottate per il contrasto alla pandemia.

L’applicazione “non riguarda solo i sintomi. Con i dati relativi all’umore si può meglio comprendere la situazione durante il lockdown e pianificare strategie d’uscita”, spiega Bignens.

Il programma di Corona Science dipende ora dalla partecipazione attiva della popolazione, sottolinea Bignens: “In questo periodo di emergenza tutti possono dare il proprio contributo, dagli operatori sociosanitari al personale di assistenza all’infanzia, dalle persone sane a quelle malate, mettendo a disposizione i propri dati in forma anonima per aiutare a comprendere meglio la Covid-19 e a combatterla in modo efficace”.

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