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Emilio Balli, un globetrotter dell’800 al Museo di Valmaggia

La mostra “"Il giro del mondo di Emilio Balli 1878-1879" al Museo di Valmaggia di Cevio. KEYSTONE/Samuel Golay sda-ats

(Keystone-ATS) La nuova mostra temporanea del Museo di Valmaggia di Cevio, che verrà inaugurata sabato, è dedicata al giro del mondo effettuato dal giovane ticinese Emilio Balli nel 1878-1879. Un progetto ambizioso per il museo etnografico.

L’allora 23enne Emilio Balli, proveniente da una famiglia benestante di Cavergno, intraprende nel 1878 un giro del mondo di 472 giorni, iscrivendosi ad un viaggio per studiosi.

Ultimo di undici figli, Emilio “frequenta il collegio dei padri barnabiti di Monza per poi proseguire gli studi all’Università di Lovanio, in Belgio”, si legge nella cartella stampa del Museo di Valmaggia.

Viaggiare nell’Ottocento

Ad ispirare Emilio nell’intraprendere il viaggio intercontinentale è il libro di Jules Verne “Il giro del mondo in 80 giorni” (1872). È in questi stessi anni che “diventa possibile fare un giro del mondo da turista”, prosegue la nota. Un viaggio costoso e riservato a pochi fortunati, a cui Emilio può partecipare grazie alla fortuna fatta dal padre Valentino Alessandro come commerciante in Olanda.

A scortare il giovane valmaggese e i suoi compagni di avventura attorno al mondo è il veliero Junon, che percorre l’Oceano Atlantico e circumnaviga l’America del Sud.

“Emilio è però anche spinto da un sincero interesse e una spiccata curiosità per lo studio della natura”, si legge nella cartella stampa. Nel corso del suo viaggio raccoglie infatti numerose testimonianze, fra queste il suo diario di viaggio e la collezione di oggetti e lettere che invia man mano ai parenti in Svizzera.

Attorno al mondo in otto sale

L’esposizione si snoda in otto sale, sfruttando gran parte del Palazzo Respini-Moretti (Sede 2 del museo). In ognuna di esse, gigantografie occupano la parete. Il viaggio attorno al mondo è rappresentato, oltre che con gli oggetti esposti, attraverso il colore diverso di ciascuna delle sale che rispecchia le particolarità di ogni Paese scortando il visitatore in un vero e proprio itinerario.

La sala dedicata al Giappone è ad esempio colorata di rosso, mentre quella dell’America, che Emilio attraversa in treno, è di colore blu e ha esposti al suo interno anche vecchi sedili in legno di un treno (in questo caso della Valmaggina).

Al piano inferiore si trovano vari cimeli provenienti da tutto il mondo, non mancano i souvenir di carattere naturalistico che Emilio ha raccolto nel corso del viaggio. In una delle sale si possono vedere proiettate alla parete diverse foto tratte dai 14 album del globetrotter ticinese.

Figura di spicco

Emilio fa ritorno a Marsiglia il 26 settembre 1879, reduce da 472 giorni di viaggio. In seguito a questa esperienza arricchente diventa “una figura di spicco nel panorama culturale ticinese”, prosegue la nota, integrando le passioni per la storia naturale, la numismatica e l’archeologia nella sua vita di adulto.

Il 13 maggio del 1900, sotto il suo impulso, viene creato il Museo di archeologia e storia naturale di Locarno, di cui sarà per diversi anni direttore. Stando al Dizionario storico della Svizzera (DSS) Emilio è anche tra i fondatori della Società cantonale di agricoltura (1885), del Club alpino ticinese (1886) e della Società ticinese di scienze naturali (1903).

Collaborazione con Università di Ginevra

La mostra, resa possibile grazie all’archivio Emilio Balli, aperto per l’occasione, è frutto di una collaborazione con la Facoltà di geografia e ambiente dell’Università di Ginevra.

Quest’ultima ha partecipato alla concezione scientifica della mostra “nell’ambito di un programma di ricerca finanziato dal Fondo nazionale svizzero (FNS) e diretto dal professore Jean-François Staszak: Faire le monde. Primi giramondo e tour turistici del mondo (1869-1914)”, indica la cartella stampa. Una relativa pubblicazione, legata alla mostra, verrà presentata il 7 settembre a Cevio.

L’esposizione “Il giro del mondo di Emilio Balli 1878-1879” verrà inaugurata sabato alle 16:00 nel giardino della Sede 1 del Museo di Valmaggia, a seguire un aperitivo e una visita guidata.

www.museovalmaggia.ch

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