Esercito: partenze anticipate creano carenze di personale
Nei prossimi anni le partenze anticipate avranno un impatto sull'effettivo dell'esercito e non sarà possibile garantire un apporto di personale sufficiente per i corsi di ripetizione. È quanto comunica oggi l'Aggruppamento Difesa.
(Keystone-ATS) Lo scorso primo marzo l’effettivo di militari era di 146’718 unità. Rispetto al 2024 si tratta di un calo di 256 unità. La quota di donne incorporate è leggermente aumentata all’1,7%.
Per garantire le 99’101 posizioni necessarie per l’adempimento dei compiti dell’esercito, il cosiddetto “effettivo regolamentare”, è necessario un effettivo di circa 140’000 militari incorporati (“effettivo reale”), viene spiegato nella nota.
In futuro, si stima che a causa delle partenze anticipate – con più della metà di queste che sono passaggi al servizio civile – l’esercito perderà ogni anno oltre 11’000 militari, con un effettivo che scenderà a 125’000 entro il 2029.
Per ridurre i problemi riscontrati nell’ambito dell’apporto di personale, l’esercito ha già adottato diverse misure nei settori della comunicazione, del reclutamento, della fidelizzazione e della consulenza, realizzando quanto proposto in due rapporti del 2021 e del 2022.
Le Camere federali hanno recentemente deciso di rendere più difficile il passaggio al servizio civile. Presumibilmente il popolo si dovrà esprimere sul tema, poiché diverse organizzazioni e associazioni hanno già annunciato un referendum.