No sostegno stampa scritta con parte del canone radio-tivù
(Keystone-ATS) No a un sostegno della stampa scritta mediante una parte del canone radiotelevisivo. È quanto pensa il Consiglio federale che raccomanda la bocciatura di una mozione del Consigliere nazionale Lorenzo Quadri (Lega/TI).
Secondo Quadri, facendo anche riferimento alla chiusura del Giornale del Popolo in Ticino, la carta stampata si trova in notevoli difficoltà. In tutte le regioni linguistiche del Paese chiudono testate, specifica l’esponente leghista.
Respingendo l’iniziativa “No Billag” il popolo, a detta del Ticinese, si è pronunciato anche a favore della pluralità dell’informazione, pluralità messa a dura prova dai problemi della stampa scritta, “confrontata per propria natura con importanti costi fissi”.
Per un sostegno diretto alla stampa mancano le basi costituzionali, ha replicato il governo nella sua risposta scritta odierna. Non è pertanto possibile sostenere direttamente i prodotti della stampa con i proventi del canone radiotelevisivo.
Anche un sostegno indiretto è problematico, secondo l’esecutivo. l sostegno indiretto alla stampa – mediante tariffe postali ridotte, n.d.r – e il canone radiotelevisivo hanno orientamenti completamente diversi: il primo è a favore della stampa scritta e si fonda sull’articolo 92 della Costituzione federale, mentre il secondo garantisce il servizio pubblico nell’ambito dei media elettronici sulla base dell’articolo 93 della Magna carta.
Un’ulteriore estensione del sostegno indiretto alla stampa o un trasferimento dei fondi da una categoria all’altra necessiterebbero di un adeguamento della legge sulle poste.