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Ok Corte Suprema Alabama per giustiziare condannato con l’azoto

Il procuratore generale dell'Alabama Steve Marshall. KEYSTONE/AP/Patrick Semansky sda-ats

(Keystone-ATS) L’Alabama può utilizzare il gas azoto come nuovo metodo per le esecuzioni capitali. Lo ha deciso la Corte Suprema dello Stato approvando il metodo che sino ad ora non è mai stato utilizzato per eseguire le condanne a morte.

La Corte tutta repubblicana, con una decisione di 6 a 2, ha accolto la richiesta del procuratore generale dello Stato, Steve Marshall, di un mandato di esecuzione per Kenneth Eugene Smith. L’ordine non specifica il metodo di esecuzione, ma il procuratore ha indicato nella documentazione presentata alla corte che intende utilizzare l’azoto.

Con questa decisione, l’Alabama potrebbe quindi diventare il primo Stato americano a tentare un’esecuzione con questo gas, anche se è probabile che ci siano ulteriori controversie in merito: sino ad ora tre Stati – Alabama, Oklahoma e Mississippi – hanno autorizzato l’ipossia da azoto come metodo, ma nessuno lo ha ancora utilizzato.

Il detenuto, spiegano i media Usa, sarebbe costretto a respirare solo azoto, restando privo dell’ossigeno necessario per mantenere le funzioni corporee. L’azoto costituisce il 78% dell’aria inalata dagli esseri umani ed è innocuo se inalato con l’ossigeno.

Mentre i sostenitori del nuovo metodo sostengono che è indolore, gli esperti di pena di morte hanno denunciato quello che ritengono in effetti un esperimento su una cavia umana. La scelta di Smith come primo candidato per questa tecnica, meno di un anno dopo aver subito un’esecuzione fallita, è stata criticata anche come una doppia violazione dell’ottavo emendamento, che protegge contro “punizioni crudeli e insolite”.

Smith, 58 anni, è stato condannato per l’omicidio di Elizabeth Sennett nel 1988: fu pagato 1000 dollari dal marito della donna, un pastore che aveva debiti e voleva riscuotere il premio dell’assicurazione.

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