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Putin, dopo il crollo dell’Urss dovetti fare il tassista

Il presidente russo Vladimir Putin (nella foto d'archivio) ha confessato che 30 anni fa, in seguito al crollo dell'Unione sovietica, ha fatto il tassista per mantenersi. KEYSTONE/EPA/EVGENY ODINOKOV / SPUTNIK / KREMLIN POOL sda-ats

(Keystone-ATS) Il presidente russo Vladimir Putin ha parlato del suo rammarico per la caduta dell’Unione Sovietica nel 1991 e ha rivelato di aver dovuto lavorare come tassista a quell’epoca per integrare il suo reddito.

“È stata una disintegrazione della ‘Russia storica’ sotto il nome di Unione Sovietica”, ha detto Putin ricordando i fatti che portarono alla caduta dell’Urss, di cui in questi giorni corre il 30esimo anniversario.

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È noto che Putin consideri quel crollo come una tragedia, ma le osservazioni sulle sue difficoltà personali in quel periodo sono nuove.

“A volte ho dovuto guadagnare soldi extra”, ha detto. “Voglio dire, guadagnare soldi extra in auto, come autista privato. È spiacevole parlarne, ad essere onesti, ma purtroppo è stato così”, ha dichiarato Putin in un documentario dedicato alla storia contemporanea della Russia trasmesso ieri su Rossiya 1.

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