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Cosa significa un riscaldamento di 1,5°C per la Svizzera e per il mondo?

motoscafo a secco accanto a un lago
Lago della Gruyere, nel Cantone di Friburgo, 17 aprile 2020. Laurent Gillieron / Keystone

L’obiettivo di limitare il riscaldamento climatico a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali non sarà raggiunto. Ecco quali potrebbero essere le conseguenze di un suo superamento prolungato per la vita sulla Terra e in Svizzera, un Paese già fortemente colpito dall'aumento delle temperature.

“Non saremo in grado di mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5°C”, ha detto il 22 ottobre il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, in occasione del congresso dell’Organizzazione meteorologica mondiale.

Nella serie di articoli “10 anni dell’Accordo di Parigi” evidenziamo quanto è stato fatto in materia di emissioni, energie rinnovabili, politica e ricerca climatica in Svizzera e nel mondo dal 2015.

Le parole di Guterres hanno confermato quello che buona parte del mondo scientifico già aveva previsto, e cioè che l’obiettivo più ambizioso dell’Accordo di Parigi concluso nel 2015 non sarà raggiunto.

>> Ricercatori e ricercatrici sul clima in Svizzera prevedono che la temperatura del globo dovrebbe aumentare di 2,5°C entro la fine del secolo:

Altri sviluppi

Perché un riscaldamento di 1,5°C è considerato una soglia critica e quali potrebbero essere gli impatti di un aumento maggiore della temperatura terrestre per gli ecosistemi e le attività umane? Ecco le risposte ad alcune delle domande fondamentali sul cambiamento climatico.

Da dove viene il limite di 1,5°C?

Nel 2015, quasi tutti i Paesi del mondo – inclusa la Svizzera – hanno sottoscritto l’Accordo di Parigi sul clima. È il primo trattato universale e giuridicamente vincolante per ridurre le emissioni.

Gli Stati si sono fissati l’obiettivo di limitare il riscaldamento medio globale “ben al di sotto di 2°C” rispetto ai livelli preindustriali (che si basano sulla media del periodo 1850-1900), puntando a un incremento massimo di 1,5°C.

La barra dei 2°C deriva da una serie di studi scientificiCollegamento esterno, alcuni risalenti agli anni 1970. Secondo tali indagini, un riscaldamento globale maggiore comporterebbe una situazione senza precedenti per la civiltà umana. Le conseguenze non danneggerebbero solo la flora e la fauna terrestre, ma sarebbero catastrofiche anche per gli esseri umani.

Le nazioni hanno ufficialmente adottato il limite dei 2°C alla conferenza di Cancun sul cambiamento climatico nel 2010. Lo hanno ritenuto un obiettivo ambizioso, ma a portata di mano.

Negli anni successivi, i Paesi più vulnerabili ai cambiamenti climatici, in particolare i piccoli Stati insulari, hanno però chiesto di rivedere questo obiettivo. Sostenevano che degli sconvolgimenti insostenibili sarebbero stati possibili già prima di raggiungere la soglia dei 2°C. Nel 2015, sulla base delle ultime evidenze scientifiche disponibili, il limite di sicurezza è stato abbassato a 1,5°C.

È il primo accordo internazionale e giuridicamente vincolante sul clima. Impegna tutti i Paesi a ridurre le emissioni di gas serra. È stato adottato il 12 dicembre 2015 a Parigi alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP21). 

L’Accordo di Parigi ha l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2 °C rispetto ai livelli preindustriali, puntando a un aumento massimo di 1,5 °C. Per questo si dovrà raggiungere un bilancio netto delle emissioni pari a zero (neutralità climatica) entro il 2050. 

L’accordo è stato firmato da 196 Paesi. La Svizzera lo ha ratificato nel 2017. 

Perché gli 1,5°C sono considerati una soglia critica?

Un rapporto specialeCollegamento esterno del 2018 del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) ha sottolineato l’importanza di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C. Questo per preservare l’integrità del sistema climatico e ridurre i rischi connessi all’aumento delle temperature.

Johan Rockström, direttore del Potsdam Institute for Climate Impact Research, ha affermato che l’obiettivo degli 1,5°C non è paragonabile ai target di altri negoziati politici, sui quali si può scendere a compromessi. Un aumento di 1,5°C non è un numero arbitrario o politico, è un limite planetario, ha detto al GuardianCollegamento esterno.

Questo non vuol dire che superare la soglia anche solo di un decimo di grado comporterà la fine del mondo. Limitando il più possibile il riscaldamento globale possiamo però ridurre le probabilità che si verifichino cambiamenti irreversibili del clima e quindi del pianeta.

Un surriscaldamento di 1,5°C è preferibile a uno di 1,6°C e ogni decimo di grado evitato riduce il rischio di avvicinarci a dei punti di non ritorno, come lo scioglimento dei ghiacci dell’Antartide occidentale, sottolinea Sonia Seneviratne, climatologa e professoressa al Politecnico federale di Zurigo (ETH), esperta di eventi climatici estremi.

Quali sarebbero le conseguenze di un riscaldamento di 1,5°C?

Gli eventi meteorologici estremi quali le ondate di caldo, i periodi di siccità e le forti precipitazioni si verificheranno più frequentemente. Ad esempio, la frequenza delle ondate di caldo estremo, cioè quelle che a fine Ottocento si verificavano una volta ogni 50 anni, aumenta di quasi nove volte in uno scenario di +1,5°C.

Questi eventi eccezionali e le catastrofi naturali causeranno un numero crescente di vittime nel mondoCollegamento esterno e comportano una perdita della biodiversità. Riducono inoltre i raccolti e spingono sempre più persone a migrare verso terre più fertili e al riparo dall’innalzamento del livello del mare.

L’infografica seguente illustra gli impatti su popolazione ed ecosistemi di un riscaldamento globale rispettivamente di 1,5 e di 2 gradi centigradi.

infografica che mostra gli impatti di un riscaldamento di 1,5 e di 2 gradi celsius
Kai Reusser / swissinfo.ch

Quali sarebbero gli impatti in Svizzera?

La Svizzera è già fortemente colpita dalla crisi climatica, con lunghi periodi caldi e siccitosi in estate, ghiacciai che si sciolgono e inverni poveri neve.

Negli ultimi anni, il Paese ha avuto “un’anticipazione dei fenomeni estremi che potrebbero peggiorare e diventare più diffusi nel prossimo futuro”, secondo Erich Fischer, ricercatore presso l’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima all’ETHZ e coautore dei rapporti dell’IPCC.

La Svizzera è caratterizzata da un clima continentale e non può beneficiare dell’effetto rinfrescante degli oceani. Si trova inoltre a medie latitudini. In generale, le regioni verso i poli si riscaldano di più di quelle all’equatore. Anche la neve e il ghiaccio giocano un ruolo: quando si sciolgono, la superficie esposta riflette meno luce solare e assorbe più calore, contribuendo all’aumento delle temperature.

>> La Svizzera è tra i Paesi che si stanno riscaldando più rapidamente al mondo:

Altri sviluppi

In Svizzera, la soglia degli 1,5°C è già stata oltrepassata a cavallo del nuovo Millennio. Il riscaldamento medio del periodo 2015-2024 è stato di 2,8°C, quasi il doppio rispetto alla media globale, secondo l’Ufficio federale di meteorologia e climatologia.

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Un riscaldamento di 1,5°C a livello globale corrisponderebbe all’incirca a un +3°C in Svizzera. In questo scenario, lo scioglimento dei ghiacciai alpini si accelererà e ci sarà meno neve alle basse altitudini. In generale pioverà meno in estate – quando l’agricoltura necessita maggiormente di acqua – e più in inverno, spiega Samuel Jaccard, climatologo aell’Università di Losanna.

Tutti abbiamo già vissuto degli eventi meteorologici estremi, che si sia trattato di un’ondata di caldo o di una tempesta devastante, come quella che ha colpito La Chaux-de-Fonds nel luglio del 2023, dice Jaccard.

“Con la moltiplicazione di questi eventi estremi, stiamo iniziando a vedere degli impatti misurabili e tangibili che si ripercuotono sulla vita di tutti i giorni”, afferma. Jaccard si riferisce, ad esempio, all’incremento della mortalità durante i periodi di canicola o all’aumento dei prezzi di alcuni alimenti a causa della siccità.

Non è però troppo tardi per evitare lo scenario peggiore. Nel suo ultimo rapporto di sintesi, l’IPCC sottolinea che ci sono molteplici opzioni “fattibili ed efficaci” per ridurre le emissioni e garantire un futuro vivibile sulla Terra.

>> Guarda il video seguente per scoprire come il cambiamento climatico sta modificando il paesaggio svizzero, l’economia e la sua gente:

A cura di Sabrina Weiss

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