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Temi attuali e dibattiti in immagine a “photoSchweiz” 2022

Zuppe fatte in casa invece di banchetti. La fotografa Zaboo documenta come ha dovuto stringere la cintura durante la pandemia alla mostra "photoSchweiz" di quest'anno. Zaboo Baudet sda-ats

(Keystone-ATS) Dal 13 al 17 maggio, la Halle 550 di Zurigo ospita la mostra “photoSchweiz” che espone il lavoro di 250 fotografi svizzeri raccontando molteplici storie attraverso i loro occhi. Dagli alberi alle persone passando per l’architettura.

Durante la pandemia Zaboo, che vuole essere chiamata soltanto per nome, ha fotografato le zuppe da lei preparate. Con colori diversi e sempre nuovi contorni, la fotografa di Zugo mette regolarmente in scena i suoi pasti. Si tratta di foto scattate con “il mio vecchio cellulare”, ha indicato all’agenzia di stampa Keystone-ATS.

La serie quindi non mostra la tipica fotografia di alimenti ma vuole rappresentare piuttosto l’anno pandemico, che ha messo molte persone in difficoltà economiche, costringendole a risparmiare sul cibo. Con le sue immagini colorate, tuttavia, la fotografa non vuole solo attirare l’attenzione sulle proprie esperienze, ma parlare a nome di tutti coloro che hanno sofferto negli ultimi mesi e più. “Soprattutto se in passato si è sempre vissuto al limite, ogni franco perso è una mancanza”, dice Zaboo.

Temi attuali e dibattiti

In totale, sono 250 i fotografi ad esporre a “photoSchweiz”, la maggior parte è originaria della Svizzera mentre alcuni provengono dall’estero, come viene precisato sul sito della mostra. Le foto sono artistiche, pubblicitarie o stampa, a colpire è il fatto che molte di esse trattino temi di attualità e dibattiti sociali.

Ad esempio Shuvaseesh Das (AG) ritrae persone positive all’HIV, per rendere attenti ai preconcetti che si hanno su di loro. Noe Sonderegger (LU) ha fotografato durante tre anni 40 migranti donne e racconta così le loro storie attraverso le immagini.

Per Zaboo, “photoSchweiz” rappresenta un grande passo verso il pubblico. “Per la prima volta oso esporre opere fotografiche con il mio nome”, afferma. Tuttavia, l’artista, cresciuta in Italia e nella Svizzera romanda, ha già esposto suoi dipinti e ritratti. Si è avvicinata alla fotografia solo più tardi, grazie al suo compagno.

Nel quadro della mostra, dal 13 al 17 maggio in programma ci sono anche discussioni, workshop e esposizioni temporanee. Come ad esempio la mostra del fotografo svizzero Christian Bobst e del reporter Peter Lüthi, che nelle loro immagini rivelano come nel nord del Kenya i cammelli aiutino gli indigeni a gestire le conseguenze del cambiamento climatico.

www.photo-schweiz.ch

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