"Cassis de Dijon": autorizzati otto prodotti
BERNA - Dopo l'introduzione in Svizzera del principio del "Cassis de Dijon" lo scorso primo luglio, l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha autorizzato otto prodotti. Delle 55 richieste presentate finora, 14 sono state respinte, principalmente perché riguardavano articoli composti anche da sostanze che rientrano nella categoria dei medicamenti. Le altre domande sono ancora pendenti.
Tra i prodotti ammessi dall'UFSP figura ad esempio il sidro prodotto secondo le norme danesi che prevedono una quantità massima d'acqua dell'85% (norme svizzere: 30%). Autorizzati anche l'importazione di gazzose dall'Italia contenenti taurina e formaggio grattugiato tedesco contenente fecola.
Su internet fa intanto discutere la decisione di Migros di vendere uno sciroppo con solo il 10% di frutta, così come prevedono le norme francesi (in Svizzera il tasso minimo è del 30%). Questo prodotto non viene tuttavia importato dalla Francia ma viene prodotto e venduto in Svizzera.
Contro le autorizzazioni rilasciate dall'UFSP è comunque possibile inoltrare ricorso al Tribunale amministrativo federale: l'Associazione Svizzera Frutta ha per esempio contestato il commercio del "sidro danese" contestando in particolare che il prodotto venga denominato "vino".
Altri ricorsi sono stati inoltrati dall'Unione svizzera dei contadini contro il prosciutto austriaco, le cui proporzioni di acqua e albume sottostanno ad altre regole rispetto a quelle svizzere, e contro prodotti caseari francesi realizzati con latte scremato, che potranno essere contrassegnati da una menzione "0%" mentre per i prodotti elvetici si usa "senza grassi".
In base al principio del "Cassis de Dijon" (un liquore, specialità di Digione) ogni prodotto autorizzato in uno Stato membro dell'Unione europea o dello spazio economico europeo può essere venduto liberamente in tutti gli altri. Con l'entrata in vigore della Legge sugli ostacoli tecnici al commercio (LOTC), anche la Svizzera adotta tale principio.