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A G8 nessun accordo su intervento militare in Libia

Questo contenuto è stato pubblicato il 15 marzo 2011 - 09:37
(Keystone-ATS)

I ministri degli Esteri del G8 riuniti da ieri sera a Parigi non hanno raggiunto nessun accordo su un intervento militare in Libia. Lo ha annunciato stamattina il capo del Quai d'Orsay, il ministro francese presidente di turno del G8, Alain Juppè, ammettendo di non aver "convinto" i partner su questo punto.

Ai microfoni di Europe 1, rispondendo a una domanda sulla risposta dei partner del G8 all'iniziativa franco-britannica di un intervento militare mirato in Libia, Juppè ha detto: "Per ora, non li ho convintì.

I leader del G8 (Francia, Italia, Usa, Russia, Germania, Gran Bretagna, Canada e Giappone) hanno discusso ieri sera a cena della questione libica, in particolare Parigi e Londra hanno spinto sulla loro iniziativa per bloccare l'offensiva del potere di Tripoli contro l'opposizione di Bengasi. "Gheddafi - ha ammesso Juppè - sta ottenendo successi" dal punto di vista militare. Senza pronunciarsi sulla sorte di Bengasi, feudo della rivolta libica, il ministro ha ammesso che la comunità internazionae non potrà impedire al colonnello libico di riconquistarla: "Oggi, non abbiamo i mezzi militari, poichè la comunità internazionale non ha deciso di dotarsene".

Come annunciato ieri sera dal ministro Franco Frattini, i ministri del G8 sono d'accordo per una rapida ripresa delle discussioni in seno al Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite per giungere a una risoluzione che faccia pressioni sul leader libico allo scopo di una cessazione delle violenze. A questa prospettiva dovrebbero, secondo il G8, essere associati Lega araba e Unione africana.

Le discussioni fra i leader del G8 riprendono questa mattina per concludersi nel primo pomeriggio.Ai microfoni di Europe 1, rispondendo a una domanda sulla risposta dei partner del G8 all'iniziativa franco-britannica di un intervento militare mirato in Libia, Juppè ha detto: "Per ora, non li ho convintì.

I leader del G8 (Francia, Italia, Usa, Russia, Germania, Gran Bretagna, Canada e Giappone) hanno discusso ieri sera a cena della questione libica, in particolare Parigi e Londra hanno spinto sulla loro iniziativa per bloccare l'offensiva del potere di Tripoli contro l'opposizione di Bengasi. "Gheddafi - ha ammesso Juppè - sta ottenendo successi" dal punto di vista militare. Senza pronunciarsi sulla sorte di Bengasi, feudo della rivolta libica, il ministro ha ammesso che la comunità internazionae non potrà impedire al colonnello libico di riconquistarla: "Oggi, non abbiamo i mezzi militari, poichè la comunità internazionale non ha deciso di dotarsene".

Come annunciato ieri sera dal ministro Franco Frattini, i ministri del G8 sono d'accordo per una rapida ripresa delle discussioni in seno al Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite per giungere a una risoluzione che faccia pressioni sul leader libico allo scopo di una cessazione delle violenze. A questa prospettiva dovrebbero, secondo il G8, essere associati Lega araba e Unione africana.

Le discussioni fra i leader del G8 riprendono questa mattina per concludersi nel primo pomeriggio.

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