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Belgio: crisi, mandato a Reynders per tentare ripresa dialogo

(Keystone-ATS) BRUXELLES – In Belgio si cerca di ricucire lo strappo tra fiamminghi e valloni nel tentativo di far uscire il Paese dall’ennesima crisi politica in cui è piombato, con le dimissioni due giorni fa del governo Leterme.
Re Alberto II – che non ha ancora accettato le dimissioni – ha incaricato il ministro delle finanze e presidente del partito liberale francofono (MR), Didier Reynders, di avviare colloqui con le parti in causa per favorire la ripresa dei negoziati.
Una missione non certo facile, anche perché a Reynders è stato chiesto di fare in fretta. E gli ostacoli da superare per rimettere i vari partiti intorno al tavolo sono tanti: in primis, la questione dei diritti linguistici dei francofoni nei comuni della cintura fiamminga di Bruxelles.
Si tratta proprio della questione che Leterme aveva promesso di risolvere e che invece ha portato ancora una volta alla crisi del suo governo, con il partito liberale fiammingo (Open VLD) che ha deciso di abbandonare la coalizione di maggioranza.
La mossa del Re di non accettare ancora le dimissioni e di provare di riallacciare i fili del dialogo tra partiti fiamminghi e valloni va letta come un tentativo di evitare una caduta del governo a due mesi dall’inizio della presidenza belga della Ue, il primo luglio.

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