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Biodiversità a rischio anche fra piante e animali domestici

Questo contenuto è stato pubblicato il 27 maggio 2013 - 14:33
(Keystone-ATS)

La perdita di biodiversità non riguarda solo flora e fauna 'selvagge': anche all'interno delle fattorie si stanno perdendo moltissime specie. L'allarme è stato lanciato dall'Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (Ipbes), un organismo indipendente, durante la sua conferenza a Trondheim, in Norvegia.

Secondo gli esperti dell'Ipbes, a cui hanno aderito 110 paesi circa il 75% della diversità genetica delle piante coltivate è stato perso nell'ultimo secolo, con gli agricoltori che si sono concentrati su varietà ad alta resa geneticamente uniformi. Delle 30mila piante commestibili conosciute solo 30 sono responsabili del 95% della produzione di cibo per l'uomo, e il 60% è concentrato in cinque piante: riso, grano, mais, miglio e sorgo.

Dal punto di vista degli animali non va meglio, con il 22% delle specie addomesticate considerate a rischio perchè hanno una popolazione inferiore ai mille capi.

"Il declino nella diversità di piante e animali - afferma Zakri Abdul Hamid, presidente del panel - sta avvenendo proprio in contemporanea con il bisogno di aumentare fortemente la produzione di cibo e con i cambiamenti dell'ambiente".

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