BNS: imprese si sono lamentate di una pressione sui margini
Prima che la Banca nazionale svizzera (BNS) fissasse un limite inferiore della valuta elvetica rispetto all'euro molte imprese svizzere si erano lamentate di un forte calo dei margini.
I delegati della BNS alle relazioni con l'economia regionale hanno consultato in luglio e agosto 164 imprese. Il 58% (48% trimestre precedente) afferma di aver costatato effetti negativi, di cui il 35% in modo rilevante e il 23% solo leggermente, come precisa oggi l'istituto d'emissione in una nota. Per il 31% (37%) non vi sono stati effetti. Invece solo il 10%, contro il precedente 15%, parla di effetti positivi.
Ancora una volta la forza del franco ha avuto un impatto negativo soprattutto per l'industria manifatturiera, dove 64% ha detto di aver risentito dell'effetto chiaramente negativo contro il 58% precedente e in modo solo leggero il 20% contro il 15% precedente.
Il franco forte non ha risparmiato il settore dei servizi. Adesso una maggioranza (56%) afferma di risentire di effetti negativi, di cui in ben il 30% in modo netto. Invece la situazione è rimasta stabile nel settore delle costruzioni, dove due terzi delle imprese non hanno registrato cambiamenti.
Tra le imprese più colpite vi sono quelle d'esportazione. Nella maggior parte dei casi quelle che hanno risentito negativamente sono state confrontate in particolar modo ad un calo dei margini di utile (due terzi), del volume delle vendite (43%) o del prezzo equivalente in franchi (49%). Alcune hanno perso degli ordini.
Varie imprese hanno preso dei provvedimenti. E' stata soprattutto decisa una riduzione dei costi di produzione mediante taglio del personale o blocco delle assunzioni o anche un aumento dell'orario di lavoro a salario invariato. La quota di imprese che pensano di ridurre il personale è salita al 26%, contro il 20% del precedente rilevamento.