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Borsa svizzera: vicina alla parità

(Keystone-ATS) Partita con marcati guadagni, la Borsa svizzera ha perso terreno con il passare delle ore, scivolando in rosso. Poco prima delle 15.20 l’indice dei titoli segna 5457,54 punti, in calo dello 0,47%. L’indice completo SPI è a quota 5001,38 (-0,57%).

Come atteso la Banca centrale europea non ha modificato i tassi di interesse. D’altro canto negli USA è stato indicato che le richieste di sussidio di disoccupazione la settimana scorsa sono diminuite di mille unità a 400’000 unità, mentre gli economisti si attendevano quota 405’000. Ma i dati della settimana precedente sono stati corretti verso l’alto. I futures sui titoli azionari americani segnalano un avvio negativo di Wall Street.

Al centro dell’interesse a Zurigo figura Swiss Re, che stamane ha pubblicato il bilancio trimestrale. L’azione del riassicuratore registra un rialzo del 3,67%. La compagnia ha realizzato un utile di 960 milioni di dollari tra aprile e giugno, contro 812 milioni per lo stesso periodo dell’anno precedente. Nel periodo in esame Swiss Re ha dovuto far fronte a meno catastrofi. Gli analisti interrogati dall’agenzia Reuters avevano pronosticato in media un utile netto decisamente più basso: 545 milioni di dollari. Sull’evoluzione favorevole del risultato netto ha influito positivamente lo scioglimento di determinate riserve. Secondo George Quinn, direttore delle finanze, l’utile è così lievitato di 270 milioni di dollari.

Zurich Financial perde lo 0,40%. Quanto ai bancari, UBS è in ribasso del 2,18%, Credit Suisse del 2,16% e Julius Bär del 2,99%. Contrastati i pesi massimi difensivi, con Nestlé che avanza dell’1,53%, Novartis dello 0,04%, mentre Roche è in flessione dello 0,44%.

Transocean, che oggi ha annunciato le cifre del secondo trimestre, registra un ribasso del 3,50%. Il gruppo attivo nelle trivellazioni petrolifere in alto mare ha registrato anche nel secondo trimestre 2011 una contrazione dei risultati e del volume d’affari. L’utile netto è regredito del 78% a 155 milioni di dollari. Il risultato è nettamente inferiore alle aspettative degli analisti.

Nell’indice allargato Givaudan perde il 10,87%. Il gruppo numero uno mondiale degli aromi e dei profumi nel primo semestre è stato penalizzato dalla forza del franco e dall’aumento dei costi delle materie prime. L’utile netto è diminuito a quota 120 milioni di franchi, dai 200 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente. Il fatturato si è contratto dell’8,8% a 2 miliardi. Espresse in valute locali, le vendite sono comunque cresciute del 4,3%. Gli analisti avevano pronosticato un utile netto decisamente più elevato.

Panalpina scende del 4,76%. Il gruppo basilese di trasporti e logistica nel primo semestre ha realizzato un utile netto di 66,9 milioni di franchi, contro una perdita di 92,5 milioni un anno prima. Il risultato operativo ha raggiunto i 90,7 milioni di franchi, contro un rosso di 78,2 milioni. Secondo gli operatori, Panalpina ha deluso le attese dei mercati.

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