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Borsa svizzera chiude in perdita, SMI -0,31%

(Keystone-ATS) Risultati deludenti dal settore finanziario e dati congiunturali mediocri dagli Stati Uniti e dalla Germania hanno condizionato negativamente la contrattazioni alla borsa svizzera, dove la paura ha spinto gli investitori a vendere le proprie azioni per fare cassa. In chiusura, l’indice dei titoli guida SMI ha ceduto lo 0,31% a 6450,03 punti. Sul mercato allargato, l’SPI ha terminato a quota 5947,07 punti, in calo dello 0,32%.

La decisione – ampiamente attesa – della Bce di mantenere i tassi di riferimento inalterati all’1,25% non ha influito sugli scambi. Maggior peso l’hanno esercitato invece i dati negativi pubblicati da alcune banche – come Llyods di Londra -, che hanno depresso i titoli di UBS (-1,76% a 16,74 franchi), Credit Suisse (-0,93% a 37,35 franchi) e Julius Baer (-1,02% a 38,87 franchi).

Sulle contrattazioni hanno pesato inoltre le vendite su ZFS (-3.45% a 235,10 franchi). Le catastrofi naturali in Australia, Nuova Zelanda e Giappone hanno condizionato i risultati trimestrali del gruppo assicurativo. L’utile netto è risultato in calo del 32% rispetto ai primi tre mesi dell’anno scorso, a 637 milioni di dollari. Gli analisti si aspettavano un risultato migliore: 751 milioni di dollari.

Swiss Re ha bilanciato solo in parte il “salasso” di ZFS. Il riassicuratore – in crescita dell’1,79% a 51,05 franchi – ha subìto una perdita netta di 665 milioni di dollari nel primo trimestre 2011, contro l’utile di 158 milioni nei primi tre mesi del 2010. Il rosso è dovuto al livello “molto elevato” delle catastrofi naturali. In questo caso, però, il gruppo ha presentato cifre superiori alle attese degli analisti che avevano pronosticato quasi un miliardo di perdita.

I listini sono stati sostenuti in parte dai pesi massimi. Dopo una partenza al ribasso, Roche ha chiuso in crescita dello 0,49% a 142,50 franchi e Novartis dello 0,77% a 52,05 franchi. Nestlé ha terminato invece in calo dello 0,28% a 53,80 franchi. Tra i titoli ciclici, ABB ha perso l’1,14% a 22,60 franchi e Holcim il 2,50% a 70,10 franchi.

Tra i titoli sotto osservazione Actelion, che ha ceduto il 5,83% a 45,06 franchi. Al termine di un’assemblea durata 4 ore, gli azionisti della società hanno riconfermato la fiducia al consiglio di amministrazione e alla direzione in carica bocciando tutte le proposte del fondo britannico-americano Elliott Advisors che mirava al controllo dell’organo di sorveglianza e alla probabile vendita dell’azienda. Il ribasso si spiegherebbe quindi col fatto che la probabilità di una cessione sono ora inferiori, ha spiegato un analista alla Reuters.

Sul mercato allargato, Petroplus è avanzata dell’8,2% a 13,85 franchi. I conti della società si sono chiusi anche nel primo trimestre 2011 con una perdita: -68,5 milioni di dollari (58,9 milioni di franchi). In forte crescita invece il giro d’affari del gruppo attivo nella raffinazione del petrolio, passato da 4,97 miliardi di dollari a 6,23 miliardi.

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