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Borsa svizzera chiude in rialzo, SMI +0,51%

Questo contenuto è stato pubblicato il 18 novembre 2014 - 17:54
(Keystone-ATS)

Seduta positiva per la borsa svizzera, salita ai massimi da sette anni. L'indice dei valori guida SMI ha chiuso a 8972,54 punti (+0,51% rispetto a ieri), dopo aver aggiornato in mattinata il suo record pluriennale a 8988,08 punti. Il listino globale SPI ha guadagnato pure lo 0,51%, terminando a 8820,55 punti.

Tutte le piazze europee hanno accolto con soddisfazione l'inatteso balzo della fiducia degli investitori in Germania, il primo aumento registrato quest'anno. Anche il dato sui prezzi alla produzione negli Usa è risultato migliore delle attese.

Sullo sfondo rimangono inoltre intatte le prospettive di un prosieguo della politica monetaria espansiva praticata dalle banche centrali. Ieri il presidente della Bce Mario Draghi non ha escluso l'acquisto di titoli di stato, mentre negli Usa le statistiche congiunturali alimentano le speranze di un rialzo dei tassi più in là nel tempo.

In Svizzera l'SMI ha così sfiorato i 9000 punti, una soglia a cui gli specialisti attribuiscono un'importanza più psicologica che tecnica. Era comunque dall'autunno 2007 che la borsa non si muoveva a livelli così alti.

Per quanto riguarda i singoli titoli gli occhi erano puntati su Holcim (+0,74% a 68,50 franchi), che ha tenuto la sua giornata degli investitori. Il gigante del cemento ha promesso di aumentare la redditività e ha fatto sapere che la fusione con Lafarge procede secondo i piani. Bene orientati si sono rivelati anche altri valori particolarmente sensibili alla congiuntura come ABB (+0,74% a 21,68 franchi), Adecco (+0,79% a 64,10 franchi) e Geberit (+1,11% a 328,10 franchi).

Molto volatile è apparsa Transocean (-0,52% a 24,72 franchi), che fino al pomeriggio offriva la migliore performance: nel settore dei servizi petroliferi è in corso un consolidamento e c'è chi quindi vede acquisizioni nel futuro della società. Va notato che dall'inizio dell'anno il titolo ha perso oltre il 40%.

In ordine sparso si sono mossi i bancari UBS (-0,06% a 16,79 franchi), Credit Suisse (+0,04% a 25,28 franchi) e Julius Bär (+0,68% a 42,69 franchi), mentre più deciso è stato l'orientamento degli assicurativi Swiss Re (+0,56% a 81,00 franchi) e Zurich (+0,48% a 293,60 franchi). Poco effervescenti si sono mostrati - nel segmento del lusso - Swatch (-0,04% a 453,60 franchi) e Richemont (-0,06% a 83,00 franchi).

Un importante contributo al listino è stato fornito da Novartis (+0,88% a 91,75 franchi), che ha approfittato di studi clinici sorprendentemente positivi in relazione al farmaco sperimentale per il cuore LCZ696: gli analisti calcolano che il preparato potrebbe generare un fatturato annuo di oltre nove miliardi di dollari. Non troppo lontano si sono mossi gli altri due pesi massimi difensivi Nestlé (+0,28% a 71,60 franchi) e Roche (+0,70% a 286,20 franchi).

Completano il quadro delle blue chip Actelion (+0,81% a 111,40 franchi), Givaudan (+0,31% a 1637,00 franchi), SGS (+0,05% a 2125,00 franchi), Swisscom (+0,97% a 574,50 franchi) e Syngenta (+0,22% a 313,60 franchi).

Nel mercato allargato Züblin (-4,38% a 1,53 franchi) ha comunicato i risultati semestrali, Evolva (+3,12% a 1,32 franchi) ha reso nota un'acquisizione negli Usa, Schindler (+0,22% a 136,40 franchi) ha annunciato un'importante commessa in Vietnam e Lonza (-0,38% a 105,90 franchi) ha venduto una filiale negli Stati Uniti.

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