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Boston: telefonate su jihad, ma allerta Russia non bastò

Questo contenuto è stato pubblicato il 28 aprile 2013 - 21:12
(Keystone-ATS)

Si allargano le indagini dell'Fbi sull'attentato alla maratona di Boston: nel mirino ci sarebbero altre "persone di interesse" negli Stati Uniti, oltre ai fratelli ceceni Tsarnaev.

E intanto con il passare dei giorni emergono nuovi particolari imbarazzanti: secondo indiscrezioni, le autorità russe avevano messo in allerta il governo americano su Tamerlan Tsarnaev, nel 2011, in seguito all'intercettazione di due telefonate in cui il ragazzo parlava di jihad, ma l'allarma non ebbe un seguito concreto a Washington.

Una delle chiamate era con la madre. L'altra era fra la madre e una seconda persona, già sotto la lente dell'Fbi ma per motivi non legati all'attacco a Boston. In nessuna delle due telefonate, peraltro, si faceva riferimento ad alcun attacco.

L'allerta russa, lanciata la prima volta nel marzo 2011, era stata seguita da colloqui dell'Fbi con Tamerlan Tsarnaev ma non erano state rinvenute prove di alcun crimine nè si era ritenuto da parte dei federali di andare oltre.

Pochi mesi dopo, nel settembre 20-11, Mosca aveva inviato nuovamente le stesse informazioni sul ragazzo: da parte americana era partita a quel punto la richiesta di ulteriori approfondimenti per poter capire cosa ci fosse dietro l'allerta, ma le autorità russe non avevano fornito altre spiegazioni.

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