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Brasile: Rio, “liberata” favela Morro do Alemao

(Keystone-ATS) RIO DE JANEIRO – “Abbiamo vinto, abbiamo liberato il Morro do Alemao”. Le forze dell’ordine hanno occupato oggi, dopo un assedio di tre giorni, la più inespugnabile delle roccaforti del narcotraffico di Rio de Janeiro, che da anni era considerata regno incontrastato dei boss.
“Abbiamo liberato la gente del Morro do Alemao”, ha esultato in televisione Mario Sergio Duarte, comandante della polizia militare di Rio. E ha di che esultare: erano oltre dieci anni che quella gente (300’000 persone quasi tutte oneste, con lavoro fisso, che semplicemente non si possono permettere di vivere “giù in città”) non vedeva le forze dell’ordine salire le rampe scoscese che danno accesso all’insieme di baraccopoli che forma il gigantesco complesso del Morro do Alemao (il Monte del Tedesco, in portoghese).
Gli agenti in tuta mimetica stanno frugando casa per casa, scantinato per scantinato, terrazzo per terrazzo, l’immensa baraccopoli: in poche ore hanno già trovato bazooka e mitragliatrici, 3 tonnellate di marijuana e vari sacchi da 20 chili di cocaina, una borsa con dentro 30’000 dollari.
La polizia che ha occupato la favela “Morro do Alemao” ha anche scoperto, incastonata tra le baracche della povera gente, una villa di quattro piani di lusso inaudito, proprietà di un boss del narcotraffico. Secondo la polizia, la villa apparteneva al boss “Pezao” (piedone, in portoghese), ed è stata semidistrutta prima di essere abbandonata quando il boss si è deciso a fuggire dall’invasione delle forze dell’ordine.
Agli agenti in tuta mimetizzata si è aperta una visione di sogno: una piscina con vista panoramica sulla baia di Rio, una delle più belle viste al mondo (e mitragliatrice antiaerea camuffata), un letto rotante circondato da specchi per le avventure erotiche del boss con le “meninas” della favela, un cine privè, televisioni al plasma da 40 o 50 pollici in tutte le stanze, sala da massaggi con vasca per idromassaggi, un vero e proprio locale da ballo privato per le festicciole a base di cocaina e crack, e droga a volontà, come dimostrano i due sacchi da venti chili pieni di cocaina dimenticati in un sottoscala. Un deposito sotterraneo di stupefacenti è stato invece svuotato prima dell’arrivo degli agenti.
Adesso la gente della favela “liberata” dall’offensiva della polizia fa la fila per andare a vedere da dentro la villa di quello che era il loro vicino.

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