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CD dati bancari: fisco zurighese vuole soldi, MPC li blocca

(Keystone-ATS) Curiosa vertenza giuridica per i 2,5 milioni di euro pagati dal Nordreno-Vestfalia per un CD con dati rubati al Credit Suisse: L’ufficio zurighese delle imposte chiede 1,5 milioni di franchi agli eredi del fornitore, un austriaco suicidatosi dopo l’arresto. Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) vuole invece confiscare l’intera somma.

La notizia, pubblicata oggi dalla “Neue Zürcher Zeitung”, è stata confermata all’ats dal legale svizzero degli eredi dell’austriaco che ha fornito il CD. Quest’ultimo era domiciliato a Winterthur ed ha consegnato al Land tedesco dati che gli erano stati forniti da un giovane collaboratore del Credit Suisse.

Il versamento dei 2,5 milioni di euro (circa 3,4 milioni di franchi al cambio dell’epoca) avvenne agli inizi di marzo del 2010. Il Land tedesco ha versato la somma in tre diverse tranches fra i 700’000 e i 900’000 franchi, su conti di tre banche in Germania, in Austria e nella Repubblica ceca.

Il cittadino austriaco fu arrestato nel settembre 2010 e poco tempo più tardi si tolse la vita in cella. I suoi genitori ed eredi, che risiedono in Austria, hanno nel frattempo ricevuto dall’ufficio delle imposte del canton Zurigo una tassazione “provvisoria” di 1,5 milioni di franchi.

I genitori – che non hanno ancora visto un soldo – giudicano la richiesta del fisco zurighese infondata. Secondo il loro legale, l’intera somma era già stata tassata in Germania. E in base all’accordo sulla doppia imposizione, la Svizzera non sarebbe autorizzata a chiedere altre tasse.

A complicare ancora di più la situazione c’è la richiesta del Ministero pubblico della Confederazione (MPC) di sequestrare i tre conti. L’MPC parte dal presupposto che quei soldi sono il frutto di un reato e non possono quindi andare in eredità.

In base alla ricostruzione fatta dalla “NZZ”, un tribunale austriaco di prima istanza ha accettato agli di settembre la richiesta dell’MPC di bloccare la somma depositata nella banca austriaca. Anche il conto nella Repubblica ceca è già stato bloccato. La rogatoria spedita alla Germania non ha invece ancora ottenuto una risposta.

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