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CF: franco forte, esecutivo sorveglia e si consulta al telefono

(Keystone-ATS) Come aveva promesso di fare in occasione della sua ultima seduta governativa prima della pausa estiva, il Consiglio federale si è sentito oggi telefonicamente per valutare le conseguenza del franco forte, riferisce un comunicato del Dipartimento federale dell’economia (DFE).

Il governo “prende sul serio la crescente pressione che grava sull’industria esportatrice, sul commercio al dettaglio, sulle PMI e sul settore del turismo e valuta costantemente la situazione”. Oggi non è stato tuttavia deciso alcun intervento immediato poiché le misure possibili “non produrrebbero l’effetto desiderato”.

Il ministro dell’economia Johann Schneider-Ammann ha informato i colleghi sugli ultimi sviluppi congiunturali nel paese; se la tendenza al rialzo del franco dovesse ulteriormente accentuarsi, ci si dovrà attendere un rallentamento “più marcato della crescita economica”.

Il tasso di cambio franco-euro ha raggiunto un nuovo minimo storico a causa delle incertezze riguardo al superamento della crisi del debito europeo e al fatto che i capi di stato europei non siano ancora riusciti a trovare un accordo su come risolvere il problema della Grecia, rileva la nota del DFE.

Dai primi accertamenti svolti in giugno è emerso che “i vantaggi conseguiti grazie all’apprezzamento del franco con gli acquisti effettuati nella zona euro non sono stati poi sufficientemente ripartiti in Svizzera”. Il Consiglio federale esorta le imprese svizzere a far beneficiare i consumatori finali dei guadagni derivanti dal tasso di cambio.

L’esecutivo federale sorveglia costantemente la situazione, in collaborazione con la Banca nazionale svizzera (BNS); Schneider-Ammann ha convocato ieri il comitato economico del Consiglio federale, da lui presieduto. Al vertice hanno partecipato Eveline Widmer-Schlumpf e Doris Leuthard, nonché esponenti della BNS.

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