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CN: crisi coronavirus; critiche dall’UDC, più positivi altri gruppi

Mentre il capogruppo del PS Roger Nordmann si esprimeva una collaboratrice dei servizi del Parlamento puliva e disinfettava il microfono per l'oratore seguente KEYSTONE/ALESSANDRO DELLA VALLE sda-ats

(Keystone-ATS) Critiche da parte dell’Unione democratica di centro, reazioni più positive da parte degli altri gruppi. Così in estrema sintesi si possono riassumere gli interventi dei vari gruppi in apertura della sessione straordinaria delle Camere federali dedicata al coronavirus.

La presidente del Consiglio nazionale Isabelle Moret ha spiegato che durante questi quattro giorni, i gruppi si esprimeranno sempre dal più grande al più piccolo.

UDC: Svizzera non abbastanza preparata

Per l’Unione democratica di centro, vi sono state pecche nella preparazione della Svizzera per far fronte alla crisi del coronavirus, ha deplorato il presidente Albert Rösti (UDC/BE). Nonostante il piano di pandemia, la Confederazione mancava di prodotti igienici, quali disinfettanti, mascherine e anche medicinali, in particolari anestetici, ha sottolineato Rösti, per il quale queste lacune devono essere colmate.

A suo avviso, il diritto d’urgenza deve essere abrogato al più presto per ritrovare la normalità democratica e una situazione conforme alla Costituzione. Il gruppo UDC ha depositato una mozione in tal senso, ha aggiunto il consigliere nazionale bernese.

Secondo Rösti, l’opposizione tra sanità pubblica ed economia non ha senso. Senza attività economica, il Paese si impoverirà e di ciò ne risentirà la salute della popolazione. In futuro, i controlli alle frontiere devono essere mantenuti, ha detto dal canto suo Céline Amaudruz (UDC/GE). Occorre evitare che persone infettate passino il confine. I datori di lavori dovranno impiegare soltanto manodopera indigena.

PS: epidemia ben gestita

Dal canto suo il capogruppo socialista in Parlamento Roger Nordmann PS/VD) ha affermato che la prima ondata dell’epidemia di coronavirus è stata relativamente ben gestita grazie alle misure sanitarie e gli aiuti finanziari attuati dal Consiglio federale. Ciò consentirà all’economia di riprendersi più rapidamente, ha aggiunto il vodese.

La strategia di contenimento del virus che sarà attuata prossimamente è assolutamente necessaria, secondo Nordmann. Il PS è contrario a una abrogazione troppo rapida delle restrizioni e delle misure di protezione. “Dobbiamo essere molto prudenti”, ha proseguito.

Inoltre, per Nordmann, è necessario agire per sostenere i lavoratori. Le persone che erano in prima linea durante la prima fase della crisi, ovvero il personale di cura, delle pulizie, i poliziotti, le cassiere o gli educatori negli asili nido, non sono quelli che hanno i salari più elevati.

“La rimunerazione non riflette il merito”, ha deplorato Nordmann, concludendo come “occorra correggere queste disparità”.

PPD: grati di vivere in Paese che funziona

Da parte sua il consigliere nazionale Marco Romano (PPD/TI), a nome del gruppo del Centro, ha dichiarato che la pandemia di Covid-19 ha mostrato tutta l’inconsistenza dei grandi proclami populistici. Al centro della politica sono ritornate le persone e le famiglie. Romano ha ringraziato tutti coloro che si sono impegnati nel settore sanitario ed ha espresso vicinanza a chi ha perduto dei cari.

Il parlamentare ticinese ha aggiunto che “dobbiamo essere grati di vivere in un Paese in cui le strutture funzionano anche in tempi di crisi e ha i mezzi per combattere il coronavirus”. A suo avviso, è necessaria una “politica costruttiva e pragmatica”. Per il consigliere nazionale ticinese, il federalismo è un atout e comuni e cantoni hanno gestito bene lo stato di necessità decretato dal Consiglio federale.

Romano non ha tuttavia nascosto come il percorso sia ancora molto lungo e ha detto di seguire con particolare attenzione quanto accade in Italia, vista la vicinanza della frontiera con il Ticino. Il consigliere nazionale popolare-democratico ha pure rilevato come la libertà e la solidarietà siano indispensabili e la Confederazione ha bisogno di coesione tra le regioni, ma anche tra le generazioni.

Verdi: trarre lezioni per la crisi climatica

Per il capogruppo dei Verdi Balthasar Glättli (ZH), la crisi del coronavirus deve permettere di accelerare la svolta verso un’economia più ecologica. Occorre quindi cogliere questa occasione per ridurre la mobilità aumentando il telelavoro, privilegiando i tragitti corti e l’economia locale e uscire dalla dipendenza dalle energie fossili, ha aggiunto.

Secondo Glättli, la prossima crisi sarà climatica. “Sappiamo cosa ci attende e ciò che dobbiamo fare. Ricordiamoci della rapidità con la quale la Svizzera ha potuto mettere a disposizione mezzi importanti”. Senza ricorrere al diritto d’urgenza, si possono trarre conclusioni e trovare soluzioni. Per l’ecologista zurighese è meglio salvare delle vite che degli aerei.

La ripresa, gli ha fatto eco Léonore Porchet (Verdi/VD) dovrà essere ecologica. Occorre aiutare le persone che ne hanno maggiormente bisogno. Le misure sociali e sanitarie che sono state prese in poche settimane mostrano l’importanza di un sistema forte.

PLR: fase di deconfinamento complicata

Per il consigliere nazionale Olivier Feller, “nessuno potrà dimenticare l’apparizione brutale del coronavirus in Svizzera”. Oggi si preannuncia la fase di deconfinamento e “la Confederazione dovrà soppesare tutti gli interessi”, ha aggiunto.

La distanza sociale deve essere mantenuta il più spesso possibile e deve essere sostituita dall’utilizzo delle mascherine se non è possibile conservarla. Ma il ritorno alla “normalità” deve essere altrettanto rapido affinché la società non esca distrutta dall’aver sopravvissuto al virus, ha spiegato Olivier Feller.

Il deconfinamento graduale è una misura piena di buon senso. Non bisogna opporre economia e salute. Il mondo economico è parte integrante della società. Non ci sarebbero ospedali, sostentamento, formazione se tutto rimanesse bloccato. Ma nessuna categoria della popolazione deve essere stigmatizzata durante questa fase. “Non ci sono gli anziani e gli altri”.

Le soluzioni devono dare risposte a lungo termine e non soltanto a breve scadenza, gli ha fatto eco il capogruppo del PLR Beat Walti (ZH). La forza dell’innovazione della Svizzera deve essere preservata e migliorata. Le relazioni con gli altri Paesi pure.

Verdi liberali: preservare libertà e ecologia

Secondo la capogruppo verde-liberale Tiana Angelina Moser (PVL/ZH), infine, i principi liberali ed ambientali non devono fare le spese della crisi del coronavirus. La stabilità economica e il debole indebitamento costituiscono i pilastri sui quali la ripresa potrà appoggiarsi.

Non occorre un intervento massiccio nell’economia e la società deve progressivamente ritrovare la normalità. La Svizzera ha i mezzi per riprendersi e deve contare sulla collaborazione internazionale, ha dichiarato Moser.

La crisi ha pure messo in evidenza la solidarietà intergenerazionale e verso le persone più vulnerabili. Ma ha pure mostrato gli sforzi da fare per meglio conciliare vita professionale e famigliare. “Tale crisi deve essere una chance per un cambiamento in questo ambito”, ha concluso.

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