La SSR SRG potrà continuare a diffondere sondaggi d'opinione in occasione di votazioni o elezioni come fatto finora. Lo ha deciso oggi il Consiglio Nazionale respingendo un'iniziativa parlamentare di Christoph Mörgeli (UDC/ZH) e una mozione della commissione delle istituzioni politiche, sostenuta dalla sinistra.

Il testo di Mörgeli chiedeva di introdurre nella Legge sulla radio e televisione il divieto puro e semplice di pubblicare sondaggi per le radio e televisioni pubbliche. Le inchieste della SSR negli ultimi anni si sono spesso rivelate completamente errate, ha detto il parlamentare zurighese ricordando l'iniziativa contro i minareti, che secondo i sondaggi sarebbe stata bocciata a grande maggioranza dal popolo e che invece ha ottenuto il 57% di voti a favore.

È vero che queste inchieste si prestano ad essere manipolate, possono influenzare l'opinione pubblica e non sono sottoposte ad una verifica indipendente, ha riconosciuto il relatore della commissione Josef Zisyadis (VS/La Sinistra). l'iniziativa però è semplicistica e colpisce solo i media del servizio pubblico, ha aggiunto.

La commissione - è convinta che la questione meriti di essere trattata in maniera più approfondita. Ha quindi presentato una mozione per regolamentare le condizioni di pubblicazione dei sondaggi, in particolare per quanto riguarda il rigore scientifico e la trasparenza dei metodi utilizzati.

La maggioranza del Nazionale ha però respinto entrambe le proposte preferendo aderire agli argomenti del Consiglio federale, secondo cui è assurdo affermare che l'elettorato si lasci manipolare dai sondaggi. Le inchieste realizzate fuori dalle urne hanno dimostrato che il voto viene influenzato da molti altri fattori, ha detto la cancelliera della Confederazione Corinna Casanova. L'iniziativa Mörgeli è stata bocciata con 83 voti contro 73 e la mozione della commissione con 80 voti contro 71.