CN: su aiuto sviluppo rinuncia a chiedere maggiori mezzi
BERNA - Contrariamente al Consiglio degli Stati, la Camera del Popolo non esige dal governo la presentazione di un messaggio che preveda un aumento dell'aiuto allo sviluppo allo 0,5% del reddito nazionale lordo (RNL) entro il 2015. Con 88 voti a 84, il Nazionale ha respinto oggi questa proposta della sua commissione.
UDC, PLR e PBD, sostenuti dalla ministra degli esteri Micheline Calmy-Rey, hanno posto in evidenza la situazione finanziaria della Confederazione per giustificare la rinuncia. Fissare un tasso dello 0,5% è irrealistico, ha sottolineato Calmy-Rey, ricordando che la Confederazione ha lanciato un programma di risparmio per 1,5 miliardi di franchi all'anno.
Gli esponenti dello schieramento rosso-verde e del PPD hanno difeso inutilmente l'aumento e criticato apertamente l'atteggiamento del Consiglio federale in questo dossier. Nel dicembre del 2008, le due Camere avevano infatti chiesto un messaggio per far aumentare l'aiuto pubblico allo sviluppo dallo 0,45 allo 0,5% del RNL, entro il 2015.
Il Consiglio nazionale ha quindi respinto, con 100 voti contro 70, un postulato della sua commissione di politica estera, secondo cui l'aiuto allo sviluppo deve raggiungere lo 0,7% del RNL entro cinque anni. Questo tasso corrisponde agli obiettivi del Millennio delle Nazioni Unite. Il dossier ritorna agli Stati.