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CSt: “sì” a una legge sulla promozione dello sport

(Keystone-ATS) BERNA – Dopo il Nazionale, anche il Consiglio degli Stati ha accolto oggi all’unanimità la Legge federale sulla promozione dello sport. Il testo intende combattere la mancanza di attività fisica e l’obesità crescente, incoraggiando il movimento. Tra le due Camere sussiste tuttavia una divergenza sul numero di ore di sport a scuola durante la settimana. Secondo i “senatori” spetta ai cantoni legiferare in materia.
Dopo un lungo dibattito, con 21 voti contro 8, gli Stati non hanno infatti voluto fissare nella legge un numero minimo di tre ore di educazione fisica alla settimana durante la scuola obbligatoria.
“Nessuno contesta l’importanza dello sport a scuola”, ha rilevato Theo Maissen (PPD/GR) a nome della commissione. Ma la questione della competenza della Confederazione per intervenire nell’impiego del tempo degli allievi è controversa. Non sarebbe inoltre opportuno emanare una disposizione che i cantoni non vogliono.
L’incoraggiamento non serve a nulla se lo sport non è praticato regolarmente. Nonostante ciò sette cantoni non consentono ancora tre ore di attività fisica la settimana a scuola, ha criticato Anita Fetz (PS/BL), invitando i colleghi a introdurre questo obbligo nella legge.
Ad eccezione di Appenzello Interno, tutti i cantoni adempiono il loro mandato nella scuola obbligatoria, l’ha contraddetta la sua collega di partito Géraldine Savary (VD). Non vale quindi la pena di battersi in una sorta di braccio di ferro con i cantoni su questo punto. “Stiamo demolendo il federalismo, mattone dopo mattone”, le ha fatto eco Dick Marti (PLR/TI).
Nonostante sia un federalista convinto, Maximilian Reimann (UDC/AG) ha comunque sostenuto l’inserimento di tre ore nella legge: “la salute dei giovani è troppo importante. Se non mi fido dei cantoni, è sulla base delle esperienze fatte nell’ambito del gruppo parlamentare sport”, ha aggiunto.
“Uno degli scopi della legge è già stato raggiunto: promuovere il movimento”, ha dichiarato il ministro dello sport Ueli Maurer, il quale ha insistito sull’inutilità di usurpare ancora le competenze cantonali riguardo al numero di ore di sport.
Il dossier ritorna dunque al Consiglio nazionale per eliminare questa divergenza.

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