CSt: diritto d'urgenza, maggiori competenze al parlamento
BERNA - Il Consiglio degli Stati si è tacitamente allineato oggi al Nazionale in merito al progetto di legge volto a dare maggiori competenze al parlamento in materia di diritto d'urgenza. Lo scopo è evitare il ripetersi di vicende come quella dell'UBS, della famiglia Tinner o del grounding di Swissair, in cui il governo ha agito da solo, senza consultare il legislativo.
La legge prevede che in futuro il parlamento non potrà più essere chiamato a votare crediti urgenti solo a posteriori. La norma intende evitare casi come il versamento, su sola iniziativa del Consiglio federale, di sei miliardi di franchi a UBS o la distruzione di documenti nella vicenda dei fratelli sangallesi Marco e Urs Tinner, sospettati di essere implicati in un contrabbando di materiale nucleare verso la Libia.
Per salvaguardare gli interessi del Paese, il Consiglio federale potrà comunque continuare a prendere decisioni da solo attraverso ordinanze che si basano direttamente sulla Costituzione. Queste misure avranno tuttavia una validità limitata a quattro anni.
La legge concede pure al governo di prolungare la validità delle ordinanze, ma una sola volta. E qualora approfitti di tale opportunità dovrà, entro sei mesi, rivolgersi al parlamento per dare alle decisioni una base legale.