CSt: preventivo 2010, no tagli a Presenza Svizzera
BERNA - Si fanno sempre meno distanti le posizioni tra le due Camere federali in merito al preventivo 2010. In ogni caso, diversamente dal Consiglio Nazionale, gli Stati non vogliono tagliare i fondi destinati a Presenza Svizzera - organo del Dipartimento federale degli affari esteri incaricato di curare l'immagine della Confederazione fuori dai confini nazionali -, soprattutto dopo il voto di domenica sui minareti.
Il Nazionale aveva deciso di ridurre di 2,5 milioni la somma destinata a Presenza Svizzera temendo che tale importo, destinato a una campagna di relazioni pubbliche negli Stati Uniti, venisse utilizzato soprattutto per migliorare l'immagine dell'UBS, e senza che la maggiore banca elvetica versasse un centesimo.
Gli Stati non hanno contestato oggi simile analisi, ma hanno giudicato che un taglio dei crediti a Presenza Svizzera adesso sia particolarmente infelice. A tale istanza non manca certo il lavoro, tenuto conto delle offensive attuali e future che attendono il nostro paese, ha argomentato la maggioranza. Al voto quest'ultima l'ha spuntata per 25 a 11.
Diversamente dal Nazionale, i "senatori" vogliono risparmiare 40 milioni sul personale della Confederazione.
È stata invece eliminata la divergenza col Nazionale circa l'aumento del credito (+5,7 milioni) destinato al Tribunale amministrativo federale per trattare i ricorsi derivanti dalla vertenza fiscale che oppone UBS agli Stati Uniti. Gli Stati hanno anche accettato un credito di 520'000 franchi per il Museo alpino svizzero e deciso di sbloccare un milione supplementare per la lotta al doping.
In materia di riscaldamento a distanza, gli Stati si sono adeguati al Nazionale decidendo di liberare 25 milioni a altri 5 per promuovere le energie rinnovabili negli edifici. Il Consiglio federale non ne voleva sapere. In compenso, la camera dei cantoni ha tagliato 30 milioni nel settore dell'alloggio.
Il dossier torna al Nazionale.