Egitto: attentato a chiesa Alessandria, strage di cristiani
BEIRUT/IL CAIRO - È iniziato nel terrore e nel sangue il 2011 per i cristiani di Alessandria d'Egitto, dove poco dopo la mezzanotte, 21 persone sono state uccise - ma le vittime identificate sono per ora 17 - e un'ottantina di altre ferite in un devastante attentato davanti a una chiesa copto-ortodossa: l'esplosione ha investito in pieno i fedeli che stavano uscendo dopo aver partecipato a una messa per celebrare l'arrivo del nuovo anno.
La dinamica dell'attacco ancora non è chiara. In un primo momento si è parlato di un'autobomba, poi il ministero degli interni ha affermato che la bomba era invece "probabilmente". nascosta tra le vesti di un kamikaze. Alcune ore dopo una testimone, una signora musulmana che abita proprio di fronte alla Chiesa dei Santi teatro della carneficina, ha detto all'ANSA di aver "visto parcheggiare un'auto in doppia fila. Ne sono scesi due giovani che si sono subito dileguati. Poco dopo l'auto è esplosa".
In ogni caso la deflagrazione è stata potentissima. "Sembra di essere a Baghdad", ha commentato uno dei soccorritori, notando la devastazione, i detriti, il sangue, le parti di corpi umani sparsi nel raggio di decine di metri.
E in effetti, proprio dall'Iraq erano arrivate a novembre via web esplicite minacce ai copti egiziani da parte del ramo iracheno di Al Qaida, all'indomani di un'assalto a una chiesa siro-cattolica della capitale in cui morirono oltre 50 persone. Nella rivendicazione si minacciavano altri attacchi se non fossero state liberate due donne, mogli di due preti copti, "imprigionate in un monastero" in Egitto per essersi convertite all'Islam.
E oggi su un semi-sconosciuto sito di area integralista sono comparse altre minacce contro i copti e le loro chiese, e anche in questo testo c'è un'allusione alle "sorelle che si sono convertite all'Islam", prese prigioniere.