Esercizio tiro con nordcoreani, mancavano autorizzazioni
Mancavano autorizzazioni all'esercitazione di tiro con fucili d'assalto svoltasi il 22 maggio scorso a Chancy (GE) e balzata agli onori della cronaca anche per la partecipazione di due ufficiali nordcoreani. A questa conclusione è giunta l'inchiesta del Tribunale militare, aperta dopo le rivelazioni della stampa.
L'ufficiale istruttore professionista che ha organizzato la manifestazione - destinata a un gruppo di allievi del Centro di politica di sicurezza di Ginevra (GCSP) - non ha richiesto tutte le autorizzazioni necessarie, rendendosi colpevole di inosservanza di prescrizioni di servizio, si legge in una nota odierna della giustizia militare.
Quest'ultima sottolinea tuttavia come non siano state violate prescrizioni di sicurezza, come invece sostenuto dalla stampa. Il giudice istruttore, conclude il comunicato, considera "il procedimento come un caso di minore importanza" e ha chiesto al comandante delle Forze terrestri di definire e applicare una pena disciplinare nei confronti del responsabile.
La vicenda era stata rivelata con clamore dal "SonntagsBlick", i cui reporter avevano girato un video pubblicato su internet. Secondo il domenicale, nello stand di tiro di Chancy, a due passi dal confine con la Francia, nel corso dell'esercitazione si era rischiata una tragedia: dal fucile d'assalto in mano a una donna che stava per essere assistita nel tiro da un militare, sarebbe infatti partito accidentalmente un colpo in aria che ha spaventato i presenti.
A dirigere l'esercitazione era stato un colonnello di Stato Maggiore Generale (SMG), aveva confermato sempre in maggio il portavoce dell'esercito Daniel Reist, aggiungendo che "gli ufficiali di professione possono organizzare esercitazioni di tiro con civili". L'esercizio in questione, aveva precisato, era stato ideato nell'ambito di una "serata svizzera" di carattere privato per "promuovere lo spirito di squadra".
Come detto, aveva destato scalpore anche il fatto che all'esercitazione avevano partecipato due ufficiali nordcoreani, allievi del GCSP, a spese della Confederazione.
Otto ufficiali della Corea del Nord hanno ricevuto borse di studio dalla Confederazione dal 2011 per seguire corsi di formazione in Svizzera, aveva spiegato lo scorso 24 aprile il Dipartimento federale della difesa (DDPS) confermando informazioni della radio romanda RTS. In totale, aveva aggiunto il dipartimento, sono stati stanziati 150 mila franchi.
Il segretario generale aggiunto del DDPS, Christian Catrina, aveva poi affermato ai microfoni di RTS che l'obiettivo del dipartimento "è di contribuire alla pace offrendo ai rappresentanti nordcoreani la possibilità di conoscere un po' meglio il mondo", nella speranza che "ciò contribuisca a un'apertura del regime di Pyongyang".
Il GCSP è un istituto di formazione internazionale patrocinato dal Dipartimento federale della difesa (DDPS) e dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) che organizza da anni corsi per ufficiali, diplomatici e anche funzionari civili sul tema politica di sicurezza. Suo scopo è la "promozione della pace".
In una presa di posizione, il direttore del GCSP, Christian Dussey, aveva deplorato il "comportamento inadeguato e scriteriato" degli studenti implicati nell'esercitazione. Il GCSP - aveva ribadito - si occupa di politica di sicurezza e promozione della pace. L'istruzione all'uso delle armi è "espressamente escluso dalla formazione" impartita a Ginevra.