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Ferrovia San Gottardo: convegno punta il dito su ritardi UE

(Keystone-ATS) LUCERNA – Nonostante l’apertura nel prossimo futuro della galleria di base del San Gottardo, l’obiettivo di trasferire il traffico pesante dalla gomma alla rotaia rischia di non essere raggiunto a causa della mancanza, in Germania e in Italia, di linee di accesso all’altezza della situazione: questo timore, non nuovo, è stato al centro degli interventi in un convegno sulla nuova trasversale ferroviaria alpina (Neat) tenutosi oggi a Lucerna.
Il consigliere agli stati Christoffel Brändli (UDC/GR) ha ad esempio accusato Bruxelles di aver fatto molto per mantenere basse le tariffe dei transiti, ma molto poco per assicurare che le merci vengono effettivamente spostate sulla ferrovia. Secondo Brändli se non emergeranno soluzioni soddisfacenti la Svizzera dovrà agire da sola, per esempio limitando unilateralmente il traffico dei camion da frontiera a frontiera, che piaccia o meno all’UE.
Anche il consigliere nazionale Urs Hany (PPD/ZH) vuole aumentare la pressione. A suo avviso ora la priorità deve essere data ai progetti che servono alla Svizzera: quelli che vengono in aiuto dell’estero vanno perseguiti solo se gli altri stati faranno a loro volta fronte agli impegni.
Per il direttore dell’Associazione degli autotrasportatori ASTAG Michael Gehrken la politica di trasferimento è già oggi in gran parte fallita: la quota di mercato della ferrovia continua a scendere, mentre il traffico di transito aumenta. A suo avviso la Svizzera deve abbandonare i suoi obiettivi.
Secondo il professore dell’ETH Ulrich Weidmann la Neat non potrà essere sfruttata nel grado voluto: per motivi finanziari sono state create delle strettoie che incideranno sulla capacità dell’asse di transito.
Anche per Frank Furrer, segretario generale della VAP (associazione dei traportatori con vagoni), queste strettoie impediscono alla ferrovia di essere concorrenziale. Furrer vuole pure che il traffico merci acquisti maggior peso rispetto a quello viaggiatori.

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