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Fmi: rischi finanziari sono aumentati, tempo sta scadendo

(Keystone-ATS) “I rischi finanziari sono sostanzialmente aumentati negli ultimi mesi, segnalando una parziale inversione di tendenza rispetto ai progressi degli ultimi 3 anni, e il tempo per affrontare le esistenti vulnerabilità che minacciano il sistema finanziario globale e la ripresa economica sta per scadere”. Lo afferma il Fondo monetario internazionale (Fmi) nel “Global Financial Stability Report”, sottolineando che la riforma delle regole deve essere conclusa e attuata rapidamente.

“I rischi sono aumentati e siamo tornati in una zona pericolosa perché sono stati annullati parte dei progressi compiuti negli ultimi 3 anni”, ha sottolineato José Vinals, responsabile del dipartimento dei mercati di capitali dell’Fmi, sottolineando che “siamo in una crisi fiducia dovuta a tre fattori: crescita debole, bilanci deboli e politica debole”.

“La crisi di fiducia pone una minaccia importante sulla crescita globale. Dobbiamo agire ora e in modo coordinato perché la strada verso la crescita si è ristretta ma non si è chiusa”, afferma Vinals. “In Europa le banche devono fare i conti con la crisi del debito e devono avere i ‘muscoli’ per sostenere la crescita”.

Secondo l’Fmi, da quando è iniziata nel 2010 la crisi del debito dell’area euro è stimata avere un impatto diretto di 200 miliardi di euro sulle banche dell’Unione europea”, che sale a 300 miliardi di euro se si include “l’aumento del rischio di credito delle esposizioni interbancarie”. La stima non include le necessità di capitale delle banche.

Per il Fondo “servono soluzioni politiche coerenti e ampie per ridurre il rischio sui debiti sovrani nelle economie avanzate e prevenire il contagio”: “servono sforzi credibili per rafforzare la resistenza del sistema finanziario. Un’adeguata azione fiscale, con adeguati livelli di capitale delle banche, può rompere il legame fra il rischio del debito e le banche. Le banche deboli hanno bisogno di essere ristrutturate e dove necessario chiuse”, evidenzia l’Fmi.

“I bilanci degli stati – conclude l’Fmi – restano fragili in numerose economie avanzate. La mancanza di appoggio politico per aggiustamenti fiscali di medio termine e per riforme che rafforzino la crescita peggiorano le pressioni di finanziamento”.

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