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FMI: Strauss-Kahn, ridurre debito altrimenti rischi crescita

(Keystone-ATS) NEW YORK – Le poliche di bilancio devono puntare a ridurre gradualmente, ma in modo deciso e significativo, il livello del debito pubblico piuttosto che stabilizzarlo sugli elevati livelli post-crisi. Non fare questo indebolirà le prospettive di crescita nel lungo termine.
Lo afferma il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), Dominique Strauss-Kahn, nella prefazione del Fiscal Monitor Report del Fondo. “In diversi paesi gli aggiustamenti fiscali necessari richiederanno sforzi ampi e, in alcuni casi, senza precedenti”.
Secondo il Fiscal Monitor Report, se il debito pubblico non tornerà a livelli pre-crisi, la crescita potenziale delle economie avanzate potrebbe ridursi dello 0,5% annuo. “Anche se l’economia migliora, i bilanci delle economie avanzate stanno peggiorando” e si stima che entro il 2015 il loro livello del debito salirà ulteriormente di 20 punti percentuali a circa il 110% del pil. Per riportare il rapporto debito/pil al 60% nel 2030 nelle economie avanzate è necessario un aggiustamento di 8,75 punti percentuali del pil in media, ovvero di 0,75 punti percentuali in più rispetto al Fiscal Monitor Report di novembre.
Il fabbisogno finanziario dei governi resta “eccezionalmente elevato” e quest’anno supererà il 60% del pil in Giappone e raggiungerà il 20% o oltre in diverse economie avanzate, osserva il rapporto, nel quale viene ribadito che il rapporto debito/pil per le economie avanzate passerà da circa il 91% alla fine del 2009 al 110% nel 2015, portando così “l’aumento dai livelli pre-crisi a 37 punti percentuali. Fra i paesi del G-7 il rapporto debito-pil salirà a livelli superiori rispetto a quelli raggiunti nella Seconda Guerra Mondiale”.
“Se i governi non segnaleranno un impegno credibile nella riduzione del debito” si potrebbe assistere a un “aumento dei tassi di interesse” che si tradurrebbe “in sforzi richiesti decisamente più forti”.

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