Forfait fiscali: TI ha maggior numero permessi B ricchi stranieri
Il Ticino è il cantone che concede per "importanti interessi pubblici" di gran lunga il numero più alto di permessi B (di dimora) a facoltosi stranieri non provenienti da Stati dell'Ue: negli ultimi sei anni si contano in totale 172 casi. La cifra è stata comunicata ieri dal Consiglio federale in risposta a un'interrogazione della consigliera nazionale socialista Jacqueline Badran (ZH). Seguono, con grande distacco, Ginevra e Zurigo.
La deputata zurighese chiedeva lumi al governo in merito alla pratica di concedere permessi di soggiorno in deroga alle condizioni d'ammissione - conformemente all'articolo 30 della legge federale sugli stranieri - per tenere conto di importanti interessi pubblici.
In quali cantoni sono stati rilasciati questi permessi e quante delle complessive 389 persone in possesso di questo tipo di autorizzazioni beneficiano di un regime di imposizione forfettaria? chiede la Badran, nel testo depositato lo scorso 25 settembre.
Nella sua risposta, il governo cita cifre finora mai pubblicate: in testa ai cantoni che concedono un permesso B ai sensi dell'articolo 30 della legge figura il Ticino (172), seguono poi Ginevra (65), Zurigo (30), Zugo (18), Vaud (17), Neuchâtel (14), Vallese (11), Giura, Obvaldo e Basilea città (10). I Grigioni non hanno nessun caso.
Le autorità cantonali rilasciano queste autorizzazioni e sono incaricate di controllare ed eventualmente prorogare questi particolari permessi B. Le proroghe sottostanno tuttavia all'approvazione dell'Ufficio federale della migrazione (UFM).
Non è possibile indicare, secondo il Consiglio federale, quanti di questi casi beneficino di un regime di imposizione forfettario: l'UFM non dispone infatti di dati statistici in merito.
Stando a dati forniti già lo scorso maggio dal governo, sempre in risposta a un'interrogazione della Badran, il numero più alto di permessi B concessi per "importanti interessi pubblici" sono in possesso di cittadini russi (107), seguiti da turchi (34), serbi (16), canadesi (15), statunitensi (14).
Il capo della Sezione della Popolazione del canton Ticino Attilio Cometta, intervistato dalla RSI, ha affermato che il suo ufficio "contesta" le cifre fornite dal Consiglio federale. "Queste - ha aggiunto - comprendono anche altre tipologie di permesso". L'ufficio cantonale intende ora prendere contatto con l'UFM per chiarire la situazione.