Navigation

Frontalieri: PPD Ticino vuole rinegoziare accordi con l'Italia

Questo contenuto è stato pubblicato il 09 dicembre 2010 - 17:10
(Keystone-ATS)

BELLINZONA - La sezione ticinese del PPD ha presentato oggi un'iniziativa cantonale per modificare l'accordo sui frontalieri firmato nel 1974 tra la Svizzera e l'Italia. Il partito chiede in particolare una diminuzione del ristorno all'Italia delle imposte alla fronte pagate dai frontalieri.
L'accordo attuale prevede che il 38,8% delle imposte alla fonte pagate dai frontalieri venga riversato all'Italia. Il PPD chiede di abbassare questo tasso al livello praticato con l'Austria, pari al 12,5%. In questo modo il canton Ticino beneficerebbe di 30 milioni di franchi di entrate supplementari.
Se la Confederazione non volesse rinegoziare l'accordo con l'Italia, il PPD chiede che sia Berna a versare nelle casse ticinesi (ma anche grigionesi e vallesane) la differenza del ristorno tra il 38.8% concesso all'Italia e il 12.5% concesso all'Austria (per il Ticino, come detto, 30 milioni).
Il PPD chiede inoltre alla Confederazione di adoperarsi per cancellare la Svizzera dalla lista nera italiana in modo da agevolare il lavoro delle aziende elvetiche che commerciano con l'Italia e di rimediare all'assenza di reciprocità a danno dei residenti della fascia di frontiera svizzera che lavorano come dipendenti nella zona di confine italiana.

Cambia la tua password

Desideri veramente cancellare il tuo profilo?

Notiziario
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.

Scoprite ogni settimana i nostri servizi più interessanti.

Iscrivitevi ora per ricevere gratuitamente i nostri migliori articoli nella vostra casella di posta elettronica.

La dichiarazione della SRG sulla protezione dei dati fornisce ulteriori informazioni sul trattamento dei dati.