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George Bush padre, caduta Muro Berlino mi rese euforico

(Keystone-ATS) Alla notizia della caduta del Muro di Berlino, il 9 novembre 1989, l’allora presidente Usa George Bush era “euforico”, ma fece attenzione a non fare “commenti frettolosi ai media”, perché “non era il momento di gongolare”.

“Sebbene fossi euforico per quello che sembrava essere accaduto, ho immediatamente evitato di fare commenti frettolosi ai media. Abbiamo dovuto fare attenzione a come rappresentare la nostra risposta alla buona notizia, anticipando non solo la reazione del presidente Gorbaciov, ma anche quella della sua opposizione all’interno dell’Unione Sovietica”. Lo ha raccontato lo stesso ex presidente in un’intervista a Sky TG24, che sarà mandata in onda domani, in occasione del 25/mo anniversario della caduta del Muro.

“Quando ho iniziato il mio mandato nel gennaio del 1989, nessuno avrebbe potuto prevedere gli eventi che avremmo visto trasparire nel corso dei due anni seguenti, la caduta del Muro, la Germania unita in seno alla NATO e, naturalmente l’implosione dell’Unione Sovietica per essere poi sostituita da un Comunità di Stati Indipendenti che comprendeva una Russia democratica”, ha affermato Bush, ricordando anche la sua amicizia con Michail Gorbaciov e Boris Eltsin: “entrambi, ognuno nella propria maniera, avevano una personalità avvincente, un carisma che davano alle nostre interazioni una qualità speciale. Mi piacevano entrambi molto, e dopo un certo periodo di tempo ho considerato entrambi amici genuini”.

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