Giovani per prassi più liberale assistenza al suicidio
BERNA - I giovani hanno una visione più liberale dell'aiuto al suicidio. È quanto è emerso dai dibattiti tenutisi questo fine settimana a Berna nella sala del Consiglio nazionale nel corso della 18esima sessione dei giovani. Al termine dell'incontro è stata adottata una mozione che chiede più prevenzione e meno paternalismo su questo argomento. Chiesto anche l'aumento da 7 a 9 dei consiglieri federali.
I dibattiti in aula sull'aiuto al suicidio, indicano oggi gli organizzatori della sessione, sono stati contraddistinti da una certa emotività. Secondo la maggioranza dei 200 parlamentari "in erba", una persona dovrebbe poter beneficiare dell'assistenza al suicidio anche se non soffre di una malattia incurabile.
Tuttavia, coloro che optano per questa soluzione devono rivolgersi ad esperti, i quali hanno l'obbligo di indicare alternative a questo gesto estremo. Le mozioni in tal senso approvate dal parlamento dei giovani sono state trasmesse al presidente del consiglio degli Stati Alain Berset (PS/FR).
I giovani si sono dimostrati più liberali sull'argomento dell'aiuto al suicidio rispetto al Consiglio federale che ha inviato in consultazione fino a marzo due varianti. Una prevede il divieto puro e semplice delle organizzazioni di aiuto al suicidio, l'altra invece mira a regolamentarne severamente l'operato. Oltre a ciò solo i malati incurabili potrebbero far capo a questo tipo di servizio.
Durante i dibattiti, i giovani hanno anche auspicato l'aumento da 7 a 9 dei consiglieri federali e la riorganizzazione dei Dipartimenti. Per la maggioranza, con un incremento dei ministri verrebbero meglio rappresentati i diversi gruppi politici, culturali e linguistici elvetici.