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Grecia: afghani chiedono asilo, si cuciono bocca

Questo contenuto è stato pubblicato il 03 gennaio 2011 - 08:14
(Keystone-ATS)

ATENE - Alcuni profughi afghani hanno iniziato uno sciopero della fame e si sono cuciti la bocca al centro di Atene per chiedere asilo politico. Un portavoce del Comitato di sciopero ha annunciato che se le autorità e le Organizzazioni internazionali non risponderanno rapidamente altri immigrati si uniranno alla protesta.
Ormai da 40 giorni, un centinaio di profughi afghani sono accampati davanti al rettorato dell'università della capitale sotto tende di fortuna, insieme a donne e bambini, per far sentire la loro voce. Nei giorni scorsi sei di loro, tutti uomini, hanno intrapreso uno sciopero della fame cucendosi quindi la bocca.
La protesta afghana coincide con l'annuncio del ministro per la Protezione del Cittadino, Christos Papoutsis, di una svolta nella politica greca verso i clandestini. Papoutsis ha annunciato che grazie anche all'aiuto dell'agenzia europea Frontex sarà incrementato il pattugliamento delle frontiere marittime e "verrà creata una barriera" lungo il confine terrestre, in particolare con la Turchia, per fermare l'ondata migratoria che ha fatto della Grecia la principale meta europea dei clandestini.
Il ministro ha avvertito che solo coloro che hanno "un diritto internazionalmente riconosciuto alla protezione o un diritto all'asilo" potranno restare in territorio ellenico, tutti gli altri dovranno lasciare il Paese".

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