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Italia: processato per aver ucciso un piccione, assolto

Questo contenuto è stato pubblicato il 24 novembre 2014 - 17:04
(Keystone-ATS)

Un artigiano genovese è stato sottoposto a processo per avere ucciso un piccione e oggi è stato assolto perché il fatto non costituisce reato. L'avvocato difensore dell'imputato ha dimostrato la mancanza di dolo, spiegando che il suo assistito non aveva avuto la volontà di uccidere e il giudice si è allineato a questa tesi, ordinando la distruzione della carcassa che era stata sequestrata e trattenuta nello studio di un veterinario.

L'episodio risale al luglio 2010 sulle alture di Genova quando un artigiano-acrobata di 42 anni, incaricato di installare reticelle su alcuni buchi di un palazzo dove solitamente si annidavano i piccioni, dapprima si è servito di un bastone per accertarsi che nessuno dei volatili rimanesse prigioniero e poi ha proceduto alla chiusura delle feritoie. Uno dei piccioni, però, si era rintanato in fondo al buco ed era rimasto prigioniero.

Solo qualche giorno dopo un condomino aveva notato la presenza di un piccione morto e aveva chiamato i vigili urbani: era seguito il sequestro e la trasmissione degli atti in procura. L'artigiano era stato così indagato per "uccisione di animale senza necessità": un reato che prevede una pena da 4 mesi a 2 anni.

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