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Libia: missili contro base Gheddafi a Tripoli e TV

(Keystone-ATS) Cinque esplosioni, riconducibili ad un possibile attacco missilistico della NATO contro il compound di Muammar Gheddafi, sono state udite a Tripoli. Lo riferiscono testimoni dell’agenzia Reuters. L’attacco della Nato sarebbe il secondo in una settimana alla capitale libica.

Un giornalista dell’Afp ha intanto riferito che alcuni velivoli hanno condotto nella notte una serie di violenti attacchi aerei sulla capitale libica, poche ore dopo che altri testimoni avevano riferito di due esplosioni nei pressi delle sedi dei media di Stato libici. Nuvole di fumo erno visibili vicino alle sedi della televisione di Stato e dell’agenzia ufficiale Jana.

Fonti ufficiali libiche hanno affermato che l’attacco della Nato ha distrutto un edificio sede dell’Alta commissione per l’infanzia. Non si ha notizia di eventuali vittime, ma secondo funzionari libici quattro bambini sarebbero rimasti feriti nell’attacco: i piccoli sarebbero stati raggiunti da frammenti di vetro provocati dalle esplosioni. “Due dei bambini – ha detto un funzionario – sono rimasti gravemente feriti e sono ricoverati in terapia intensiva”.

I funzionari libici hanno condotto alcuni giornalisti a vedere l’edificio governativo distrutto, una vecchia costruzione coloniale situata nella zona di Dahmani. I funzionari hanno detto che l’attacco sarebbe avvenuto lunedì notte, e sarebbe stato sferrato con un missile.

Nelle vicinanze vi sono due torri per le telecomunicazioni situate rispettivamente a 100 e a 700 metri dall’edificio, già danneggiato, secondo le fonti libiche, nel primo attacco, datato 30 aprile. Nessuna delle due torri sembra aver subito danni.

Dal canto loro gli insorti libici hanno annunciato di aver ucciso oggi 57 soldati di Gheddafi e distrutto 17 veicoli militari nel corso di combattimenti vicino alla città di Ajdabiya, controllata dai ribelli. Un comandante militare degli insorti, il cui racconto non è stato ancora verificato da fonti indipendenti, ha aggiunto che negli scontri sono rimasti uccisi anche due ribelli.

Hamed al-Hafi ha detto alla tv panaraba Al Jazira in una intervista in diretta che gli scontri sono avvenuti alla periferia di al-Arbin, una località situata a metà strada tra Ajdabiya e il centro petrolifero di Brega. “Abbiamo distrutto 17 veicoli e ucciso 57 membri delle forze di Gheddafi. Anche due combattenti provenienti dalla citta di Al Zawyia sono morti come martiri”, ha detto il comandante del ribelli, aggiungendo che uno dei figli di Gheddafi, Motassem, comanda le forze lealiste a Brega.

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