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MO: Israele, scontro governo-coloni su insediamenti

Questo contenuto è stato pubblicato il 30 novembre 2009 - 18:41
(Keystone-ATS)

GERUSALEMME - Il governo del premier Benyamin Netanyahu e i rappresentanti dei coloni che vivono negli insediamenti ebraici in Cisgiordania appaiono oggi su una rotta di collisione, che potrebbe anche sfociare in aperte manifestazioni di ribellione all'autorità dello stato.
Infuriati dalla decisione del premier di congelare per i prossimi dieci mesi tutte le nuove costruzioni a fini abitativi negli insediamenti per riportare i palestinesi al tavolo dei negoziati di pace, i rappresentanti dei coloni si sono riuniti oggi in seduta di emergenza a conclusione della quale hanno condannato "l'illegittima, immorale, antisionista e inumana decisione del governo".
Essi hanno inoltre deciso di non collaborare con i controllori inviati sul terreno dalle autorità al fine di verificare il rispetto dell' ordine governativo e hanno perfino minacciato di chiudere le porte degli insediamenti. Un ricorso contro il governo è stato pure presentato all' Alta Corte di Giustizia perché invalidi la decisione del governo di arrestare le costruzioni.
In gesto di aperta sfida alle autorità il capo del consiglio regionale degli insediamenti nel nord della Cisgiordania, Gershon Messica, ha ostentatamente stracciato davanti a una telecamera l'ordine di congelamento delle costruzioni che un funzionario governativo gli aveva appena consegnato.
Yishai Hollander, portavoce del consiglio dei coloni, ha detto che ci saranno anzi nei prossimi giorni cerimonie per la posa della prima pietra di nuovi rioni in molti insediamenti. L'amministrazione militare in Cisgiordania ha dal canto suo affermato che quattordici controllori stanno verificando sul terreno il rispetto della decisione e che altri quaranta saranno assunti a questo fine nei prossimi giorni.
Il congelamento delle costruzioni non include edifici pubblici e piani già in attuazione e non si estende a Gerusalemme est, che Israele si è annesso e considera parte della sua capitale.
Circa 270 mila coloni vivono in oltre 120 insediamenti in Cisgiordania e altri 250 mila a Gerusalemme est. La comunità internazionale considera gli insediamenti illegali o almeno un serio ostacolo alla pace.

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