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Nuove critiche a capo dell'UFM per vicenda nigeriani

Questo contenuto è stato pubblicato il 26 aprile 2010 - 17:02
(Keystone-ATS)

Berne - Il direttore dell'Ufficio federale della migrazione (UFM) Alard du Bois-Raymond è di nuovo al centro di critiche per le sue dichiarazioni sui richiedenti l'asilo nigeriani. L'associazione CRAN (Carrefour di riflessione e d'azione contro il razzismo anti-nero) chiede le sue immediate dimissioni, ma l'interessato respinge le accuse e afferma di "stare ai fatti".
Per il CRAN, che in un comunicato non esita a parlare di "una vera xenofobia di stato", Alard du Bois-Reymond mostra con le sue parole che l'applicazione del diritto d'asilo, per ciò che concerne i nigeriani, si basa su preconcetti. Sulla morte del giovane nigeriano, lo scorso 18 marzo durante l'operazione di rimpatrio forzato a Kloten, bisogna aprire un'inchiesta indipendente, secondo il CRAN.
Anche Amnesty International nel fine settimana si è detta "indignata per le dichiarazioni discriminatorie" del direttore dell'UFM e ha chiesto la sospensione dei rimpatri di nigeriani.
Interrogato oggi dalla Radio romanda, Alard du Bois-Raymond ha precisato di attenersi ai fatti e alle cifre: il 99,5% delle domande d'asilo di nigeriani non hanno alcuna possibilità di venir accolte. Nel 2009, su 1700 domande, una sola è stata accettata.

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