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Rom: circolare Francia, sdegno e imbarazzo a Bruxelles

Questo contenuto è stato pubblicato il 13 settembre 2010 - 20:19
(Keystone-ATS)

BRUXELLES - Sdegno e scandalo da una parte, imbarazzo dall'altra: sono i sentimenti nelle due istituzioni europee che a Bruxelles si fronteggiano - oggi non solo simbolicamente - sulla politica francese contro i Rom. Ad infuocare la giornata (già accesa per il botta e risposta tra Parigi e Strasburgo sulla risoluzione di censura approvata giovedì scorso), la rivelazione da parte dei media francesi dell'esistenza di una circolare del ministro dell'Interno francese in cui si parla esplicitamente di attività dirette contro i Rom e non contro singoli individui (come invece finora preteso dal governo francese per giustificare gli 'allontanamenti' dell'estate).
Ad alzare la voce contro Parigi, e a chiedere (per ora invano) che lo faccia anche la Commissione europea, continuano ad essere gli europarlamentari di centrosinistra. A restare imbarazzato davanti alle domande dei giornalisti è stato invece il portavoce della Commissaria Viviane Reding, che di fronte al fuoco di fila di domande dei giornalisti non ha trovato di meglio che ripetere come la Commissione stia "analizzando i documenti", affermando di "non potere entrare nei dettagli" e ricordando come la Commissione abbia inviato una lettera chiedendo spiegazioni sulla politica francese. Spiegazioni che il presidente Barroso avrebbe potuto farsi dare direttamente dal presidente Sarkozy lunedì scorso, nell'incontro avuto alla vigilia dello storico primo discorso sullo Stato dell'Unione in cui il portoghese a capo dell'esecutivo europeo ha affermato che in Europa non c'è posto per "razzismo e xenofobia".
A dover prendere atto della circolare ministeriale, nel pomeriggio, è toccato alla svedese Cecilia Malmstroem, commissaria agli affari interni che ha partecipato ad uno scambio di opinioni con la commissione parlamentare corrispondente. "Il documento che ho letto stamani - ha affermato - è molto preoccupante. Ne terremo conto nella valutazione di quanto succede in Francia".
In apertura di lavori della commissione parlamentare l'eurodeputata francese Marie-Christine Vergiat ha fatto distribuire una copia della circolare, nella quale si chiede esplicitamente ai prefetti di compiere "almeno una operazione importante a settimana prioritariamente contro i Rom".
Allo sdegno della Vergiat si è unita l'olandese liberaldemocratica Sophia in't Veld: "La fuga di documenti dimostra che quanto detto finora dal governo francese è falso. Le espulsioni collettive su basi etniche sono un fatto gravissimo. E chiedo urgentemente che la Commissaria Reding smetta di basarsi su quanto affermato da Parigi".
Tema, quello della poca credibilità, battuto dalla Vergiat: "Sulle materie economiche la Commissione non si fida mai dei governi nazionali, perché invece lo fa sui diritti dell'uomo?". L'europarlamentare francese ha poi ricordato un dato citato dallo stesso ministro francese dell'Immigrazione: "Ha detto che nel 2009 su 40.000 espulsioni, 11.000 hanno riguardato i Rom. Facile capire perché: questi costano solo 300 euro l'uno mentre rimpatriare un africano ne costa 20.000. E, quando rientrano, i rom possono essere utilizzati più volte per gonfiare i loro dati...".

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