"La Siria ribadisce che in nessuna situazione userà le armi chimiche contro il suo popolo": lo afferma un comunicato del ministero degli esteri siriano diffuso poco fa dalla tv di Stato.

"La Siria difende il suo popolo e assieme al suo popolo lotta contro il terrorismo legato ad al-Qaida sostenuto da paesi noti, primi tra i quali gli Stati Uniti", prosegue la nota a commento delle dichiarazioni della segretaria di Stato Hillary Clinton.

In precedenza la Clinton ha ribadito i timori che il regime di Damasco possa ricorrere alle armi proibite per spezzare l'assedio dei ribelli attorno alla capitale.

Stando al "New York Times" Stati Uniti e paesi europei hanno messo in guardia il presidente Bashar al-Assad dall'usare armi chimiche contro i ribelli, dopo la notizia dello spostamento di questo tipo di armamenti "nei giorni scorsi". Secondo fonti israeliane c'è una apparente preparazione all'uso, ma potrebbe trattarsi di un "bluff".

Intanto dodici persone, tra cui quattro civili, sono state uccise e 30 ferite oggi in un bombardamento aereo del regime sulla città di Ras al-Ain, al confine con la Turchia, secondo quanto riferisce l'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus).

I Comitati locali di coordinamento (Lcc) dell'opposizione forniscono un bilancio di almeno 36 uccisi nelle violenze della mattinata in tutto il paese, ma non fanno cenno al raid su Ras al-Ain.